Dopo 14 anni torna il Gp ”Città di Lucca”

Ciclismo, la gara per dilettanti Elite under 23 prevede un prologo in città con omaggio al maestro Puccini e giro sulle Mura

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Dopo 14 anni di assenza, da quel 21 settembre 2008 per gli juniores, il 18 settembre ritorna il Gran premio Città di Lucca di ciclismo per dilettanti Elite under 23. Una corsa storica che era sparita nell’oblio delle difficoltà economiche e della pandemia negli ultimi anni e che ritorna con l’organizzazione dell’Unione Ciclistica Lucchese.

I motivi di interesse sono molteplici. Quello tecnico, con i big della categoria che si misureranno sui 130 chilometri della gara che prevede tre vette impegnative per gli atleti dal punto di vista altimetrico: i corridori dovranno infatti scalare per tre volte il monte Quiesa, da sempre lo spartiacque tra Lucca e Viareggio; per tre volte il Pitoro ed altrettante il San Martino Vignale, le cosiddette "Foreste", per chi è del luogo.

Ma c’è poi l’aspetto organizzativo. Dopo la partenza dall’ex Caffè delle Mura, i ciclisti (solo loro) attraverseranno il centro storico per ritrovarsi di fronte alla statua di Puccini, in piazza Cittadella. Gli organizzatori hanno previsto un tratto turistico o cicloturistico con sosta per omaggiare il Maestro, con breve in contro con il sindaco di Lucca, Mario Pardini, con il presidente della Provincia, Luca Menesini, e i vertici regionali della Federciclismo.

Dopo questa parentesi, gli atleti raggiungeranno il resto della carovana in piazzale Verdi, dove ci sarà lo start vero e proprio della competizione. Perché questa opportuna e doverosa deviazione? Questa manifestazione rappresenta evidentemente la prova generale per il 2024, anno del centenario della morte del grande compositore.

La stessa società organizzatrice del Città di Lucca punta a portare sull’arborato cerchio, (dove ci fu il prologo del Giro d’Italia nel 1984, quello vinto da Moser), ma anche fino in Versilia, il Campionato italiano in linea su strada, appunto nel 2024. E’ chiaro che se verrà superato l’esame a livello logistico ed organizzativo, giocandosi il band pucciniano è davvero difficile che la Federazione Italiana neghi questa chance, opportunità notevole per l’intero territorio, perché diventerebbe senza dubbio un evento. In questo momento è forse più fattibile il tricolore che non la tappa del Giro d’Italia, anche se non è ancora troppo tardi per tentare di raggiungere questo obiettivo, bisogna però trovare gli sponsor, visto che l’arrivo di tappa alla corsa rosa costa intorno ai 300 mila euro. Con la partnership della Versilia si può ancora fare.

Massimo Stefanini