Nessuno ha mai pensato che vendere una società di calcio sia la stessa cosa che vendere una casa. Ma anche qui bisogna essere d’accordo in due: chi ha deciso di cedere e chi è disposto a subentrare. E’ sulle condizioni, sulle modalità nel subentro che, spesso, si sono arenate le trattative, in ogni caso mai rapide. Per arrivare a firmare un preliminare d’acquisto di fronte al notaio, spesso, ci vogliono mesi. E’ un po’ quello che sta succedendo alla Lucchese. Da tempo l’attuale gruppo dirigente è entrato nell’ordine di idee che, dopo quattro anni – nel corso dei quali ha fatto dei veri e propri… miracoli, compresi quelli di natura sportiva – fosse giunto il momento di mettersi da parte. E’ così che sono arrivate in società varie manifestazioni di interesse, alcune delle quali scartate, perché non corrispondevano alle condizioni poste: serietà e solidità finanziaria, progetto sportivo ad ampio respiro, interesse alla ristrutturazione dello stadio. Da questa "scrematura" sembra, ad oggi, che sia rimasta in corsa solo una "cordata", quella che fa capo al gruppo Bulgarella. Le ultime notizie davano per concluse le "due diligence" sul bilancio della società rossonera e, dunque, avrebbero dovuto esserci tutte le condizioni per andare di fronte al notaio per firmare l’atto preliminare d’acquisto del cento per cento delle quote in mano agli attuali dirigenti rossoneri. Da parte nostra ci siamo sempre limitati a prendere atto delle dichiarazioni ufficiali, senza parteggiare per nessuno, a raccogliere le varie opinioni, in attesa che arrivi il "D-day", cioè il giorno in cui ci sarà veramente il passaggio delle consegne. Noi crediamo che la vicenda societaria – che, ripetiamo, è complessa – , sia di interesse per la città e per i tifosi, come interessa l’andamento del campionato, con la Lucchese in piena corsa per conquistare, per il secondo anno consecutivo un posto nei futuri play-off. Le due cose vanno di pari passo, anche se, Daniele Deoma, che da quattro anni sta portando avanti con passione e competenza l’ingrato compito di costruire una squadra competitiva, con le modeste risorse economiche a disposizione, invita tutti a parlare meno della società in una fase calda della trattativa da tempo in corso e più della squadra. "Lasciamo che le cose vadano a maturazione nei tempi giusti – ha spiegato il diesse rossonero – e preoccupiamoci, piuttosto, della squadra che, con tante assenze, si appresta a giocare a Sassari una gara importante, ma molto delicata". C’è una giusta preoccupazione nel clan rossonero per la trasferta di domani pomeriggio, infatti, contro la Torres, formazione di tutto rispetto, perché mancheranno, per squalifica, due pedine fondamentali in difesa come Tiritiello e Benassai. Giocheranno, per la prima volta insieme, ben tre "under": Quirini, Merletti ed Alagna, con il più esperto Bachini. E’ ovvio che dovranno essere, soprattutto, i centrocampisti di esperienza come Tumbarello, Franco e Visconti a garantire un filtro efficace per la difesa. In attacco probabili Panico, Romero e Bruzzaniti. Indisponibili: Bianchimano (squalifica) e Ravasio (problema alla spalla). In sostanza una Lucchese di emergenza per una gara che si annuncia molto complicata. Emiliano Pellegrini