Deoma: "Il rigore non c’era Ma serve più faccia tosta"

Anche il "ds" recrimina sull’episodio che ha deciso la gara, ma senza polemica "Giana favorita dalla concessione, ma dobbiamo essere più intraprendenti"

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Amaro ritorno in casa della Lucchese, dopo due bei pareggi esterni consecutivi. Tutta colpa, per così dire, di quel calcio di rigore concesso in modo inspiegabile dal direttore di gara (assolutamente involontario il contatto, in area, tra Zugaro e Panati, con il giocatore lombardo che a ben vedere sarebbe stato lui a commettere il fallo), ma anche di quella Giana Erminio diventata una specie di "bestia nera" per i rossoneri. Perché i lombardi si sono imposti nei due precedenti incontri, sempre al "Porta Elisa"; addirittura, un anno fa, per 3 a 0 con lo show di Greselin, ieri assente, che ha indossato la maglia della Lucchese nella stagione 2018-2019, con 28 presenze, prima di essere fermato da un brutto infortunio.

I rossoneri hanno mostrato vecchi limiti, quando, giocando in casa, sono chiamati a fare la partita, a creare occasioni da gol. Cosa che ieri è accaduto nella ripresa e con Sbrissa, non con gli attaccanti, assai evanescenti. Comunque è anche vero che, senza la concessione di quel penalty, forse sarebbe finita con un pari, dal momento che la Lucchese ha creato troppo poco per sperare di vincere. Sono, insomma, riaffiorati vecchi difetti.

Ma ecco il commento a fine gara del diesse rossonero Daniele Deoma. "Il rigore – afferma – a mio avviso non c’era; Panati era più vicino dell’avversario alla nostra porta, dunque non poteva spingerlo. Detto questo ho il massimo rispetto dell’arbitro e, dunque, non aggiungo altro. Nessuna intenzione di fare polemica, anche se sono convinto che quell’episodio abbia sbilanciato la gara da un punto di vista psicologico, favorendo, di fatto, la Giana che ha potuto, così, puntare tutto sulle ripartenze".

Poi Deoma ha proseguito: "Noi, non avendo la necessaria tranquillità, data la posizione precaria di classifica, stentiamo a costruire iniziative, specialmente quando l’avversario si attesta, ti aspetta e sfrutta nostri eventuali errori. Serve maggiore intraprendenza e serve fare un salto di qualità. Per il resto mi pare evidente che i ragazzi hanno messo il massimo impegno sino alla fine. Oltretutto ci è mancato quel pizzico di buona sorte, come in occasione della conclusione da fuori di Sbrissa che ha scheggiato il palo, a portiere battuto".

Sul futuro, il direttore rossonero ha così concluso: "Se resto ottimista? Certo, anche se la classifica è molto brutta: serve ancora tanto lavoro; ora pensiamo a mercoledì, quando saremo attesi da una nuova gara difficile. La sterilità offensiva? Moreo era fermo da un mese, Bitep è fuori, Bianchi e Nannelli hanno lottato, ma, oggettivamente, dobbiamo fare di più".

Per la cronaca Bitep, presente in tribuna, con tanto di stampella, si libererà dal gesso nei prossimi giorni, in modo da poter riprendere la riabilitazione. Lui ha detto di aspettarlo, perché a marzo tornerà in campo più forte di prima.

Emiliano Pellegrini