Dentro la crisi del Seravezza I risultati non arrivano

I numeri parlano da soli: 7 sconfitte (di cui 4 in casa) sulle undici gare giocate. Eppure sul piano del gioco i versiliesi non stanno demeritando. E allora?

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La sconfitta scelleratamente subita in rimonta nel recupero di mercoledì col Progresso ha aperto ufficialmente la crisi del Seravezza. Una crisi di risultati e di classifica, non certo di gioco. Ma pur sempre una crisi. Il momento è davvero duro in casa verdazzurra dove tuttavia non si perde la calma e si cerca di fare ordine nelle idee provando ad invertire la rotta. Le 11 partite sin qui giocate (manca ancora il recupero col Corticella per rimettersi in pari col calendario) parlano di 7 sconfitte (di cui 4 in casa), 2 pareggi contro Rimini e Real FQ e 2 sole vittorie interne con Marignanese e GhiviBorgo.

I problemi principali della squadra di Vangioni (nella foto) quest’anno risiedono nei numeri: i verdazzurri mancano di continuità essendo finora mai stati capaci di realizzare una striscia positiva anche solo di 2 risultati utili a fila; solo due volte su undici la porta è rimasta inviolata. Tutti aspetti che, se sommati poi alla scarsa vena casalinga, cozzano clamorosamente con ciò cui il Seravezza di Vangioni aveva abituato nelle passate stagioni. Proprio l’allenatore di Gallicano per la prima volta da quando è a Seravezza appare in difficoltà, anche nello spiegare certi risultati e gestioni di situazioni all’interno delle singole partite. Gli episodi stanno pure girando male (comprese alcune decisioni arbitrali avverse) ma come ha ben detto il leader tecnico Grassi "la fortuna bisogna anche sapersela creare". E il Seravezza non ci sta riuscendo.

Di buono rimangono le ultime due prestazioni, coi versiliesi che hanno giocato molto bene sia nel derby a Forte dei Marmi domenica che per un tempo e mezzo mercoledì a Pozzi contro lo spigoloso e mai domo Progresso. Da lì Granaiola e compagni devono ripartire, forse pure a livello tattico poiché il 3-5-1-1 di recente adozione convince maggiormente di quanto (non) fatto vedere in precedenenza col 4-3-3. Grassi (ri)arretrato in regia è dominante nella distribuzione di palla, e coi rientri di Bagnai (finora non ancora ritenuto pronto per partire dall’inizio... con Ferrante che comunque sta andando piuttosto bene) che sembra ideale a guida della difesa a 3 e di Moussafi (prima squalificato e poi acciaccato) in grado perfettamente di fare il quinto a sinistra, ecco che anche a livello di “sistemazione quote“ (dove però rischia di venir “sacrificato“ il bravo play Nelli) l’undici-base può trovare la giusta quadratura del cerchio, con Podestà a dar manforte in attacco ad un Vanni altrimenti isolato.

Per caratteristiche proprio Podestà coi suoi scatti e il suo dinamismo sembra ottimo per sposarsi con la fisicità di Vanni, che sinora il Seravezza ha potuto apprezzare solo nella versione boa e uomo-sponda che lotta con tutti e si sbatte proteggendo palla e aiutando in difesa, dove specialmente sulle situazioni di corner mercoledì ha respinto di testa un sacco di palloni dalla propria area (tuttavia i troppi gol incassati da calci d’angolo stanno pesando: prima del Progresso era già accaduto col Fiorenzuola, a Rimini e a San Mauro Pascoli). Però da un centravanti ci si aspetta incisività nell’area avversaria che tradotto significa gol. E quelli Vanni deve ancora farli.

Domenica altro impegno al “Buon Riposo“ dove arriverà un altro avversario bello tosto come il Mezzolara. Il Seravezza saprà sbloccarsi?

Simone Ferro