Lucchese, accordo per la cessione

La maggioranza delle quote della società rossonera alla cordata pisana rappresentata dagli avvocati

Carlo Bini, amministratore unico della Lucchese

Carlo Bini, amministratore unico della Lucchese

Lucca, 15 dicembre 2017 - Ci siamo! La Lucchese è pronta a passare di mano. Nelle ultime ore, a quanto è dato sapere, è stato firmato il contratto preliminare di fine cessione delle quote ad opera di un legale rappresentante la famosa cosiddetta cordata pisana che, nella lunga vicenda rossonera, si era palesata all’inizio. L’atto definitivo di cessione dovrebbe avvenire, poi, entro i successivi venti giorni lavorativi. Le quote passerebbero di mano per un prezzo di circa 700mila euro. A rate, ovviamente: in sostanza si tratta dell’80% dell’88 detenuto da Lucchese partecipazioni. Il pagamento sarebbe completato in quattro rate entro l’estate. Al momento di più non è dato sapere. Insomma, un fulmine a ciel sereno, ma, in questo caso, di buon auspicio per le sorti rossonere.

Proprio nel giorno in cui sulla Pantera cadeva anche la tegola della grana stadio «Porta Elisa» che ha bisogno di lavori urgenti per passare l’esame della commissione di vigilanza. E questa non è una novità, dal momento che già prima del derby contro il Pisa, senza una speciale deroga, l’incontro si sarebbe dovuto disputare a porte chiuse. Qui c’è da capire, però, una volta per tutte, a chi competono questi lavori. Lo stadio è comunale e, in teoria, dovrebbe toccare al Comune. Ma la Lucchese viene tirata in ballo dallo stesso ente di Palazzo Orsetti, perché ha in gestione l’impianto. Siamo, insomma, di fronte al solito rimpallo di responsabilità e, intanto, la Commissione, che tornerà al «Porta Elisa» la prossima settimana, potrebbe vietare la disputa del derby contro il Siena: o in un altro stadio, oppure a porte chiuse. «Addirittura ci è stato chiesto di informarci se, per il 23 dicembre, sarebbe libero lo stadio di Pontedera. Ma che scherziamo? Noi, da Lucca, non ci muoveremo – questa l’immediata risposta dell’amministratore unico rossonero Carlo Bini – . Piuttosto le porte chiuse, ma la Lucchese continuerà a giocare, come ha sempre fatto, con o senza deroga, al “Porta Elisa”, perché questa è la nostra casa…».

Sembra che i componenti della Commissione di vigilanza torneranno martedì al «Porta Elisa» per verificare se certi interventi siano stati eseguiti. Ma nel giro di così pochi giorni sarà difficile. Staremo a vedere che cosa succederà. Carlo Bini ha detto chiaro e tondo che, piuttosto che andare a giocare altrove, il derby contro il Siena si giocherà a porte chiuse e la società rimborserà i soldi agli abbonati. L’ad, infine, ha assicurato che la Lucchese pagherà, con grande sacrificio, stipendi e contributi ai tesserati, lunedì prossimo. Intanto, in merito al previsto nuovo incontro in Comune tra Lucchese e imprenditori locali, l’assessore Marchini fa sapere, attraverso facebook, che «nessuna telefonata è partita da Palazzo Orsetti, indirizzata alla Lucchese, per fissare l’incontro con gli imprenditori, per il semplice motivo che ancora l’amministrazione sta aspettando il documento sul programma economico-sportivo consegnato lunedì 4 dicembre scorso alla società per una sua revisione. Ad oggi, malgrado un mio sollecito di martedì sera, niente è pervenuto. Solo dopo aver ricevuto il programma rivisitato dalla Lucchese ed inviato a tutti gli imprenditori si potra fissare l’atteso incontro». Ma tutto pare superato dalla notizia che abbiamo dato in apertura.