Testata al viceallenatore ospite, Favarin squalificato fino a giugno. Rabbia Alessandria

La rissa in campo durante Lucchese-Alessandria lascia strascichi polemici

La rissa in campo durante Lucchese-Alessandria (Foto Alcide)

La rissa in campo durante Lucchese-Alessandria (Foto Alcide)

Lucca, 28 gennaio 2019 - "Non accettiamo che l'immagine dell'Alessandria Calcio venga infangata". Il club piemontese torna così, in una lunga nota pubblicata sul suo sito internet, sulla rissa durante la gara con la Lucchese in cui il viceallenatore, Gaetano Mancino (squalificato invece per due turni), è stato colpito con una testata dall'allenatore della Lucchese Giancarlo Favarin, squalificato fino al 30 giugno.

"Siamo ancora scossi ed esterrefatti dalla violenza messa in atto dal signor Favarin e dalle successive dichiarazioni», aggiunge il club, sostenendo che nessun tesserato ha sputato addosso all'allenatore della Lucchese".

"Il diverbio c'è stato e sicuramente è stato acceso - ammette il club - Certamente sono volate parole grosse, esagerate e maleducate e il comportamento di qualcuno non è stato 'consono'. Ammettiamo gli errori dei nostri tesserati e li stigmatizziamo perché pensiamo non facciano bene allo sport, al nostro club e al risultato sportivo che si cerca di inseguire con passione e rabbia agonistica, sul campo".

"Quello che è successo ieri è un fatto che va oltre la contesa sportiva, oltre le regole del vivere civile e del rispetto - conclude l'Alessandria -. Il gesto del tecnico della Lucchese è stato di una violenza inaudita e resterà ingiustificabile, da condannare fortemente, forse non solo in ambito di giustizia sportiva".

Nel provvedimento di squalifica firmato dal giudice sportivo a carico di Favarin si legge che il tecnico lucchese ha "proferito durante la gara espressioni blasfeme", "invitato un proprio calciatore a "spaccare le gambe" a un avversario", che "allontanato dall'arbitro iniziava una polemica verbale con un tesserato della squadra avversaria al culmine della quale colpiva quest'ultimo con una violenta testata al volto facendolo cadere a terra". Un comportamento violento per il quale è stato squalificato fino al 30 giugno.