Il maestro Uto Ughi si emoziona a casa Puccini / VIDEO

"Che sensazione sfiorare lo storico pianoforte". Concerto nel "gioiello" di Lucca

Il maestro Uto Ughi davanti al pianoforte di casa Puccini (foto Alcide)

Il maestro Uto Ughi davanti al pianoforte di casa Puccini (foto Alcide)

Lucca, 6 maggio 2018 - Gli occhi che scrutano incuriositi i cimeli conservati nella casa natale di Giacomo Puccini a Lucca, le mani che sfiorano i tasti del pianoforte su cui fu composta l’immortale «Turandot». Il Maestro Uto Ughi per la prima volta varca la soglia di casa Puccini e per lui è un po’ come essere a casa. E’ in città per la rassegna «Lucca Classica» nell’ambito del progetto avviato con Terna «Energia in musica per l’Italia» che dopo la prima tappa toccherà anche Napoli, Padova e Palermo.

«Sono venuto a Lucca molte volte - afferma - , ma è la prima volta che visito la casa di Puccini: non ci sono parole. Tra l’altro qui è conservata anche una interessantissima lettera di Paganini dove chiede di poter usufruire della sala per il suo concerto».

Maestro Ughi, quando conobbe la musica di Puccini?

«Conosco Puccini da una vita e devo dire che l’opera che ho sempre amato particolarmente per la profondità e anche per la sua spiritualità è Madama Butterfly, quei cori, beh, tutte le opere di Puccini, questa strumentazione straordinaria vicino a Debussy... Oltre che il lirismo aveva anche questo genio della strumentazione».

Che effetto fa sfiorare il pianoforte che appartenne al Maestro?

«E’ un po’ come a Salisburgo quando ho sfiorato il clavicembalo dove Mozart faceva le prime note».

I concerti che ha in programma sono particolarmente aperti ai giovani.

«L’Italia, che ha dato i natali ai più grandi musicisti del mondo, ha una responsabilità anche davanti al mondo di non aver insegnato la musica ai giovani. Praticamente nelle scuole l’insegnamento della musica non è contemplato, per cui è doveroso che i musicisti escano dalla loro torre d’avorio e vadano incontro ai giovani».

I suoi concerti hanno un partner d’eccezione: Terna. Una collaborazione che sta dando i suoi frutti.

«In Terna ho ritrovato una rispondenza immediata per diffondere la musica nelle scuole. I giovani non sono obbligati a venire ai concerti, ma devono avere una par condicio dell’informazione».

E Terna in questo ha aiutato alla divulgazione, giusto?

«In tutte le epoche l’arte è stata aiutata e sorretta dai mecenati, una volta erano i principi, i Papi, gli imperatori: oggi è giusto che anche le società come Terna diano un contributo importante alla diffusione della cultura».

Contento di iniziare da Lucca?

«Lucca è un gioiello inestimabile e la valorizzazione della città è un dovere ed è un dato di fatto. E’ la città più straordinaria della Toscana insieme a Siena».

Cristiano Consorti