Bodini, lo scultore del dramma umano

La mostra visitabile fino al 6 marzo alla Fondazione Banca del Monte di Lucca

 Di Floriano Bodini “Testa di ragazzo negro” (marmo, 1963)

Di Floriano Bodini “Testa di ragazzo negro” (marmo, 1963)

Lucca, 22 febbraio 2016 - Dita lunghe, affusolate. Mani protese verso chi guarda, in un gesto capace di accogliere. Soggetti religiosi (non potevano mancare il “suo” Papa e i vescovi) e ancora animali, l’erotismo di alcuni disegni, i ritratti, le opere grafiche.

C’è tanto da vedere nelle due luminose sale della Fondazione Banca del Monte di Lucca, motore della prima esposizione organizzata a 10 anni dalla scomparsa di Floriano Bodini (1933-2005), artista nato a Gemonio, in provincia di Varese, che ha caratterizzato il ’900. Con Guerreschi, Vaglieri, Romagnoni, Ceretti, Ferroni e Banchieri, il grande sculture troppo a lungo dimenticato rientra nel novero del gruppo milanese di giovani artisti definito Realismo Esistenziale. Molte sue opere esprimono il disagio e l’inquietudine dell’esistenza, in particolar modo i ritratti, di grande forza espressiva e drammaticità.

MERITA una trasferta nella bella città toscana l’esposizione curata da Nicola Loi, Flavio Arenzi, Maria Stuarda Varetti e Lara Treppiede che la Fondazione Banca del Monte di Lucca ha voluto dedicare a Bodini: 25 sculture lungo un percorso che propone la sua ricerca artistica dal 1958 al 2000. Sculture emblematiche e diversissime (per soggetto e materiali), ritratti di grande forza espressiva, un consistente nucleo di disegni, anche inediti, e grafiche. Circa 60 lavori, fra cui spiccano i ritratti, come quello del padre, della figlia Paola, di Mary Clarke (la scrittrice americana non andò mai a ritirarlo), parte del bestiario: fantastica la scimmia del 1989 in marmo, accanto a colombe, gatte, cavalli, rinoceronti, civette e cani. E un buon numero di bozzetti dei monumenti a Paolo VI.

FLORIANO Bodini non a caso è detto “ lo scultore dei Papi”; nella sua terra varesina, e non solo, è conosciuto per l’imponente scultura dedicata a Paolo VI al Sacro Monte di Varese, nel piazzale antistante l’ingresso al Santuario. Ma i suoi Pontefici sono conservati anche in Duomo a Milano e fondamentale nel suo percorso artistico è una scultura del 1968, il Ritratto di un Papa, dedicato a Paolo VI, grande opera in legno di cirmolo conservata ai Musei Vaticani.

A testimonianza della sua arte negli anni ’70, fra le sculture di particolare interesse esposte a Lucca ecco il “Ritratto di Paolo VI”, bronzo del 1970 (137 x 75 x 46 cm), prezioso prestito della collezione del Museo Civico Floriano Bodini di Gemonio: e quel ritratto papale, fin dal gruppo bronzeo Papa e Vescovi, descrive in ogni aspetto la crescita e la metamorfosi stilistica dell’artista. Per completare il tour toscano dell’artista che ha dedicato gran parte della sua vita a insegnare scultura è consigliabile una “deviazione” a Carrara, città che Bodini amava molto e dove ha realizzato il “Monumento al cavatore” (in mostra un bozzetto) in marmo che si trova proprio ai piedi delle cave e la candida dedica lasciata ai “Caduti sul lavoro”.

-----------------------------------------

Bodini. Sculture, disegni, incisioni 1958/2000

Palazzo delle esposizione della Fondazione Banca del Monte di Lucca, piazza San Martino, 7, Lucca; fino al 6 marzo

Orario: tutti i giorni 15-19; sabato e domenica

10 -13 e 15-19

Ingresso libero

www.fondazionebmlucca.it