Lucca, la Capitale della Cultura è rimandata al 2026

Sfugge l’opportunità di farla coincidere con il centenario di Puccini, nel 2024. Tambellini e Ragghianti: “Tempi stretti del Ministero“

Il sindaco Alessandro Tambellini e l’assessore alla cultura Stefano Ragghianti

Il sindaco Alessandro Tambellini e l’assessore alla cultura Stefano Ragghianti

Lucca, 16 luglio 2021 - Scivola come una saponetta la data – e quindi la candidatura – di “Lucca Capitale della cultura“. Dal 2024 al 2026. Sfugge definitivamente, dunque, l’opportunità di una prestigiosa doppia concomitanza del “titolo“ con la ricorrenza dei 100 anni della morte di Giacomo Puccini. Il Comune ritenta con il 2026, cercando di afferrare in coda almeno l’anniversario della prima rappresentazione della Turandot.  

Tempi troppo stretti imposti dai bandi del Ministero della cultura e presenza di concorrenti con progetti preparati da molto tempo. Sono questi i motivi – spiega l’amministrazione comunale – che hanno spinto il Comune di Lucca a spostare la candidatura della città a Capitale italiana della cultura dal 2024 al 2026, sempre nell’ottica del piano strategico definito dalla delibera del 5 marzo scorso in cui si delinea il percorso istituzionale ed amministrativo per la celebrazione dei due anniversari dei cento anni dalla morte di Giacomo Puccini (2024) e dalla prima rappresentazione dell’opera Turandot (2026)“.  

“Non conosciamo le strategie del Ministero della Cultura, ma è stato evidente che l’inconsueta e repentina accelerazione del bando per la Capitale della cultura 2024 sembra pensata per sfoltire e indebolire la rosa dei pretendenti – dichiarano il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini e l’assessore alla cultura Stefano Ragghianti – : infatti la prima scadenza, che normalmente sarebbe dovuta essere in autunno 2021, è stata anticipata al 20 luglio e di conseguenza anche la consegna del progetto definitivo è stata fissata il 19 ottobre, mentre normalmente sarebbe dovuta avvenire nella primavera del 2022“. “Con questi tempi serrati – proseguono Tambellini e Ragghianti – non è possibile attuare la fase partecipativa, cuore del nostro progetto e non ci sembra opportuno bruciare energie inutilmente quando si sono delineate candidature forti che evidentemente hanno lavorato da tempo e al buio, ossia senza conoscere i particolari del bando pubblicato meno di un mese fa. Lucca vuole concorrere seriamente al titolo potrà farlo con una proposta autorevole e concorrenziale, sempre nell’ambito degli anniversari pucciniani, per il 2026“.  

“Il Comune di Lucca in questi mesi ha lavorato con l’Ufficio cultura e con le sue partecipate per portare un progetto complessivo che lascerà comunque alla città e al territorio circostante una forte organizzazione e un programma integrato per i prossimi anni. Il lavoro non va perso, – sottolineano sindaco e assessore – spostiamo l’obiettivo più avanti per presentare un progetto più forte e articolato. La Capitale italiana della cultura rappresenta prima di tutto la capacità di un grande territorio della Toscana nord occidentale di lavorare bene insieme, costruire un sistema innovativo e una proposta complessiva originale utilizzando le grandi competenze e le forze locali, la partecipazione dei cittadini e delle associazioni e tutti quei soggetti presenti che sono già proiettati su un livello nazionale e internazionale”.  

Intanto sul terreno del titolo a Capitale della Cultura il duello a distanza Lucca-Viareggio riserva un altro gustoso capitolo. Il sindaco Del Ghingaro quattro ore prima del comunicato diffuso da Palazzo Orsetti aveva postato su Facebook: “Abbiamo presentato ufficialmente la domanda al Ministero per concorrere a diventare Capitale della Cultura nel 2024. Lo abbiamo fatto il 28 giugno scorso e, come da regolamento, entro ottobre renderemo pubblico il progetto. Sappiamo di avere le carte in regola e sappiamo anche che sarà un’avventura straordinaria per tutta la comunità di Viareggio“.  

L.S.