Violentava la figlia, condannato a otto anni

Portava la bambina di sei anni con sé sul posto di lavoro e la costringeva ad avere rapporti. La obbligava a tacere minacciandola

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È stato condannato a 8 anni di reclusione per violenza sessuale nei confronti della figlia. La sentenza, emessa ieri dal collegio presieduto dal giudice Giuseppe Pezzuti, affiancato dai colleghi Raffaella Poggi e Gianluca Massaro, ha raggiunto l’uomo, oggi 60enne, insieme ad altre condanne accessorie tra cui l’interdizione dai pubblici uffici e la decadenza della responsabilità genitoriale. Fissata anche una provvisionale del risarcimento del danno che l’imputato dovrà pagare alla ex moglie. costituitasi parte civile e rappresentata dall’avvocato Sergio Conti. Anche se un danno del genere è irriparabile.

La brutta storia risale a una decina di anni fa, quando la bambina aveva solo sei anni. I fatti si sono consumanti in provincia di Lucca. Secondo gli stessi racconti della vittima: il padre, nel periodo estivo, la portava con sé sul posto di lavoro con la scusa di passare del tempo insieme. Lì, all’interno di un casottino lontano da tutto e tutti, approfittava di lei. La costringeva a rapporti orali e la toccava nelle parti intime, per poi conquistare il suo silenzio con il ricatto. Le diceva che se avesse parlato e raccontato qualcosa, lui se la sarebbe con lei e con la madre.

Così quegli incontri sono andati avanti indisturbati, durante un periodo piuttosto prolungato, all’oscuro di tutti e la bambina, oggi adolescente, ha tenuto per sé quel terribile segreto fino a quando, alla separazione dei genitori e al conseguente trasferimento del padre in un’altra città d’Italia, non si è sentita libera di poter finalmente parlare e raccontare.

In un momento di sfogo ha detto tutto alla cugina, la quale non ha potuto fare altro che avvisare la madre della ragazzina e da lì è iniziato tutto l’iter giuridico. Era il 2017 quando la denuncia cascò come un macigno sulla testa dell’imputato. Poi l’incidente probatorio e l’indagine clinica atta a certificare la compatibilità testimoniale della ragazza, ritenuta attendibile. In questi anni sono stati ascoltati anche alcuni familiari e visitati i posti indicati dalla stessa vittima come i luoghi delle violenze, durante i vari racconti dettagliati che la ragazzina ha fatto agli inquirenti. Ieri la parola fine: l’iter processuale durato cinque anni si è concluso con la condanna del 60enne.

Teresa Scarcella