"Viaggio per la libertà delle donne": 350 km a piedi in abito da sposa

Babi e Vale, il pellegrinaggio sulla Francigena da Lucca a Roma: ”Cammino in ricordo di Pippa Bacca e contro la violenza di genere”

Barbara Cassioli e Valentina Costi

Barbara Cassioli e Valentina Costi

Lucca, 21 gennaio 2020 - Due donne, un abito da sposa, e 350 chilometri da percorrere a piedi, partendo da Lucca l’8 marzo. Per arrivare a Roma dopo 23 giorni di cammino lungo la Francigena, il 31 marzo: una data-simbolo. La stessa in cui nel 2008, l’artista milanese Pippa Bacca fu violentata e uccisa a Gebze, in Turchia, da un uomo a cui aveva chiesto un passaggio in auto. E’ il progetto di Valentina Costi e Barbara Cassioli, due operatrici sociali emiliane per anni impegnate in contesti di emarginazione, amiche e attiviste che tra 2 mesi daranno vita a ’Libera come una donna’: viaggio «alla ricerca - spiegano - e allo smascheramento di tutte quelle forme di limitazione della libertà personale che le donne vivono in Italia».  L’obiettivo: parlare di libertà femminile. Di azione, viaggio, pensiero.

«Aprendo – spiegano – dialogo sulle sue limitazioni». Il viaggio partirà proprio da Lucca, città di Vania Vannucchi, infermiera 46enne che il 2 agosto 2016 venne cosparsa di benzina e data alle fiamme dal collega Pasquale Russo, oggi condannato a 30 anni in via definitiva. «Un pensiero - dicono ’Vale’ e ’Babi’ - andrà sicuramente anche a Vania. Della quale vorremo parlare con le associazioni del territorio. E tutte quelle che abbiamo in programma di incontrare durante le quasi 20 tappe del viaggio».  Ma perché un abito da sposa da trasportare nel pellegrinaggio? La scelta è un omaggio a Pippa Bacca, l’artista milanese che a marzo 2008 intraprese il progetto ’Spose in viaggio’, insieme a Silvia Moro: attraversare, in autostop, 11 paesi teatro di conflitti armati arrivando a Gerusalemme e indossando un abito da sposa con lo scopo di promuovere la fiducia nel prossimo. E scattare foto per allestire una mostra. Ma la 34enne, dopo essersi separata dalla compagna, fu uccisa in a Gebze Turchia da un uomo a cui aveva chiesto un passaggio in auto. «Prima di partire – racconta Barbara – l’anno scorso per un viaggio a piedi da Bologna a Lampedusa in favore dell’associazione ’Mediterranea’ - una conoscente mi ha detto: ’Stati attenta che di troppo entusiasmo qualcuna c’è morta’, mi ha segnato molto». 

E da lì, questa estate mentre Barbara e Valentina lavoravano in Calabria fianco a fianco con persone svantaggiate, è stato sviluppato il progetto: non far morire quell’entusiasmo e portarlo ancora in viaggio. «L’idea – dicono – è che non abbiamo bisogno di partire in Turchia per continuare quello che ha fatto Pippa. Ciò che le è successo accade tutti i giorni in Italia». 

Così l’8 marzo, dopo aver preso parte alla sfilata per la Giornata della Donna (e ’Dello sciopero produttivo e riproduttivo dei generi’) con il collettivo lucchese ‘Non una di Meno’, Babi e Vale faranno un giro di Mura. «E il giorno dopo partiremo per Altopascio, imboccando la Francigena. Ci siamo rese conto che la donna oggi in Italia e’ ancora vista come madre, moglie, persona che sta un passo indietro o accompagna un grande uomo. Sono tanti i ruoli che ci vengono assegnati e il vestito da sposa e’ uno dei simboli che rappresenta questi ruoli». L’abito da sposa non sarà indossato dalle due ’pellegrine’ ma fatto vestire alle donne e alle storie in cui si imbatteranno. Tutto sarà immortalato in scatti e interviste con le quali poi sarà allestita una mostra fotografica.

«Ci auguriamo che tante persone si uniscono a noi: donne ma anche uomini». Chiunque abbia voglia di ’indossare’ il vestito del femminismo. Ribaltando quella frase di morte, a cui le due amiche hanno deciso di cambiare pelle. Così: «Di troppo entusiasmo, la camminata c’e’ nata».