Lucca, la ripartenza è con piante e fiori VerdeMura: più che una speranza

La manifestazione "green" torna dopo due anni di stop per la pandemia. L’assessore regionale Marras: "Lucca deve essere presa come esempio dalle altre città toscane"

VerdeMura 2022 (Foto Alcide)

VerdeMura 2022 (Foto Alcide)

Lucca, 2 aprile 2022 - Ripartenza bagnata... ripartenza fortunata! Si sono aperte ieri le porte di VerdeMura, la mostra mercato del giardinaggio e del vivere all’aria aperta che accoglierà gli appassionati di botanica fino a domani.

Un’iniziativa che segna un punto di svolta, una ripartenza importante e simbolica che, oltre a rappresentare una nuova primavera per la città di Lucca, si è svolta anche in occasione del termine dello stato d’emergenza. Una doppia rinascita che fa guardare al futuro con occhi pieni di speranza.

Sebbene il tempo non fosse dei migliori (e purtroppo non lo sarà neanche oggi e domani), i fiori e le piante esposte in questa importante manifestazione hanno allietato i sensi di tutti i visitatori, con i loro colori e con i loro dolci odori, e le loro mille sfumature hanno accompagnato appassionati da tutta Italia e non solo che, sfidando vento e pioggia, si sono recati nel nostro centro storico per scoprire il mondo della botanica e le sue caratteristiche.

L’evento è stato inaugurato ieri mattina, sotto il Baluardo San Regolo, nel complesso dell’Orto Botanico. Alla manifestazione hanno partecipato Emanuele Vietina e Francesca Fazzi, rispettivamente direttore e presidentessa di Lucca Crea, Stefano Ragghianti, assessore alla cultura del Comune di Lucca, Leonardo Marras, assessore al turismo della Regione Toscana, il vicesindaco Giovanni Lemucchi, Giuseppe Benedetti, coordinatore di VerdeMura e Alessandra Sani, curatrice dell’Orto Botanico.

"Quella di oggi è una ripartenza speciale, una primavera che segna un nuovo inizio. VerdeMura è la prima mostra in questo settore a riaprire in tutta Italia dopo il duro periodo della pandemia, ospita 160 espositori e ci dà la possibilità di valorizzare e celebrare il nostro bellissimo Orto Botanico, un museo culturale a cielo aperto" commenta Fazzi.

Tra i numerosi stand si respira infatti un’aria di speranza e di ripartenza, i fiori profumano di maggiore libertà ma anche di creatività in quanto l’edizione speciale di quest’anno va a combinare due dei mondi che rappresentano l’anima della nostra città: la natura e i fumetti.

Da oggi VerdeMura verrà affiancata anche a Lucca Collezionando, mostra all’insegna del fumetto ospitata al Polo Fiere.

"Lucca deve essere presa come un esempio dalle altre città. È una città d’arte viva e piena di eventi e questo giorno speciale è solo l’inizio, un inizio a cui seguiranno poi altre iniziative in collaborazione con la Regione. Questi eventi attirano molte persone, anche da lontano, in quanto c’è sempre più voglia di Toscana nel mondo" commenta l’assessore regionale Marras.

Le varietà di fiori e piante che possono essere trovate a VerdeMura sono tantissime, due dei protagonisti sono i ciliegi in fiore, che rappresentano l’unione tra Lucca e la tradizione orientale del fumetto, e le camelie, fiori che parlano della tradizione del nostro territorio.

“Il respiro dei ciliegi in fiore” caratterizza proprio questa XIII edizione Tante le rarità che si potranno ammirare e anche acquistare a VerdeMura. Fra queste spiccano le camelie a fiore giallo, portate dai Vivai Giusti Massimiliano e la ‘Red Leaf Bella’, detta anche “Hongye Beila”, presente in esemplare anche in vendita, pianta molto rara, originaria della Cina e scoperta solo nel 2009. I fiori delle camelie sono anche protagonisti di una mostra di fiori recisi, organizzata da Andrea Antongiovanni del vivaio Rhododendron e Alessandra Sani, curatrice dell’Orto Botanico di Lucca dal titolo: “Un viaggio attraverso le varietà più belle delle camelie proposte come fiore reciso”.

Nel sotterraneo del baluardo San Regolo sono esposti oltre 100 fiori che testimoniano il lungo legame fra Lucca e le camelie, con specie che risalgono a quelle conservate all’Orto Botanico e a Villa Bottini, a quando cioè oltre 200 anni fa si importarono le prime dall’Oriente.

Giulia Alberigi