REDAZIONE LUCCA

Venti infermieri per l’assistenza domiciliare

Da oggi si attiva il progetto Asl che rafforza il servizio anche su Lucca e Pescaglia. Il quartier generale sarà il Campo di Marte

Arriva l’infermiere di comunità. Che potrebbe essere l’altra faccia dell’Usca, unità operative che, una volta usciti dall’emergenza Covid, potrebbero essere declinate proprio all’assistenza domiciliare per anziani, malati cronici e pazienti terminali. Da oggi questa figura, a connessione stretta e diretta con i medici di famiglia, scenderà in campo anche nei comuni di Lucca e Pescaglia, mentre l’organizzazione era già partita già il primo ottobre 2020 nei comuni di Altopascio, Porcari, Capannori, Villa Basilica e Montecarlo.

Si completa quindi la copertura di questo importante servizio in tutta la Piana di Lucca, dove questo modello e gli innovativi strumenti operativi e gestionali che comporta vengono adesso applicati a tutta la popolazione. Il nuovo approccio prevede, infatti, insieme all’individuazione dell’infermiere di riferimento, anche l’acquisizione e il consolidamento dei contatti e la condivisione di indicazioni utili per la vita di tutta la famiglia, che viene inserita in un percorso virtuoso.

A Lucca e Pescaglia saranno inizialmente 17 (con l’obiettivo di arrivare a 20) gli infermieri attivi sul territorio, che rappresenteranno un costante punto di riferimento per la cittadinanza, insieme ai medici di medicina generale. Il quartier generale sarà quello della Cittadella della Salute “Campo di Marte”, dove già erano stati predisposti dei locali specifici per i professionisti dell’assistenza territoriale. Viene così messa in atto una moderna modalità di presa in carico dei cittadini, attraverso un approccio infermieristico olistico, così come richiamato dalla Regione Toscana nella delibera 597 del giugno 2018, che permette di creare una relazione centrata sulla persona e sulla famiglia. L’infermiere di famiglia visiterà i pazienti in carico almeno una volta alla settimana.

A illustrare questa estensione dell’attività sono stati il direttore di Zona Distretto della Piana di Lucca Luigi Rossi, il responsabile delle Cure primarie per la Zona di Lucca Marco Farné, la dirigente infermieristica di prossimità per Lucca e Valle del Serchio Mila Mazzotti, la posizione organizzativa che coordina gli infermieri sul territorio Svaldo Sensi, il coordinatore infermieristico per le AFT Francigena e Capannori Massimiliano Cortopassi e la coordinatrice infermieristica per i territori in cui parte il nuovo servizio, oltre che coordinatrice Acot per la parte infermieristica, Elisabetta De Santi.

Grazie alla nuova organizzazione, nel rispetto della territorialità e della prossimità, ad ogni singola cellula di infermieri viene affidato un gruppo di popolazione ben identificato geograficamente (circa 3-4mila abitanti in media), di cui possono gestire i processi infermieristici in ambito familiare e all’interno della comunità di riferimento, operando sempre in collaborazione con il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta, il medico di comunità e l’équipe multiprofessionale nel suo complesso, per aiutare la cittadinanza a trovare le soluzioni alle varie problematiche. Ogni assistito o familiare può quindi contare sulla presenza costante dell’infermiere di famiglia e comunità, un ulteriore punto di riferimento nell’ambito dell’assistenza territoriale, in grado di garantire anche l’accompagnamento e l’orientamento in tutta la rete di offerta sanitaria e sociale. Da quanto l’attività è partita, il 1° ottobre del 2020, quindi in piena pandemia, nei cinque comuni della Piana di Lucca interessati sono state prese in carico, con tutti i loro bisogni, circa 1.500 famiglie.

“Si punta così a rafforzare il territorio, investendo sulle competenze infermieristiche, trasversali e avanzate – hanno specificato i referenti Asl – , per soddisfare il fabbisogno quotidiano all’interno dei contesti familiari, possibilmente senza il ricorso alle strutture sanitarie e sociali di altra natura, ma attraverso l’assistenza domiciliare che sarà attiva sempre, anche il fine settimana“.

Laura Sartini