Un altro sonetto di Alessandro Meschi “Dal dentista“

DAL DENTISTA

‘Un fa per me, lo dio senza vergogna.

So’n coma a comincia’ da vando entro;

e lo vedo passa’, vella carogna,

che mi farà chiama’ per anda’ drento.

Mi ‘onosce, e lo vedo già incazzato;

vorebbe stassi lì, co’ttubi in bocca,

ci gnocca nel vedemmi disperato,

e velle su’ occhiatacce che mi stiocca

mi fan sentin citrullo e minorato.

Ma ora l’assistente, un popo’ locca,

m’ha fatto ‘l sorisino e m’ha chiamato.

E’ ‘nutile trema’, ora mi tocca.

Mi sbattola ‘l labbrone addormentato,

‘un sento più la lingua, ‘un mi si sblocca.

Lu’ ci gode. Mi son tutto sbavato.