Morì travolta da un'auto davanti alla discoteca. L’investitore dal gup

L’incidente avvenne la notte di Halloween davanti al Seven Apples a Marina di Pietrasanta (Lucca). I legali dell’investitore chiedono l’intervento dell’Uci

Michela Sotgia

Michela Sotgia

Lucca, 13 dicembre 2020 -  Durante la notte di Halloween, il 31 ottobre 2018, stava attraversando la strada sulle strisce di fronte alla discoteca Seven Apples di Marina di Pietrasanta, insieme a due amici. Fu questione di una frazione di secondo. Un’auto, guidata da un ragazzo all’epoca 31enne e residente a Porcari, li falciò in pieno. Ad avere la peggio fu lei, Michela Sotgia, 19 anni, studentessa di Dorgali (Nuoro) iscritta all’università di Pisa, che morì 48 ore dopo, il 2 novembre 2018, a causa delle ferite riportate.

I due amici con i quali era in compagnia, invece se la caveranno. Alla guida dell’auto, quella notte, c’era Giuliano Scivoletto, residente in Lucchesia e oggi imputato per omicidio stradale, omissione di soccorso e lesioni gravi nei confronti dei due amici di Michela. L’uomo, nei giorni scorsi, è comparso di fronte al giudice per l’udienza preliminare, Antonia Aracri. I legali di Scivoletto hanno avanzato al gup la richiesta di citazione dell’Uci, l’ufficio centrale italiano per i sinistri stradali, ente che si occupa di gestire i risarcimenti per gli incidenti provocati dai veicoli immatricolati all’estero sul territorio italiano.  

La citazione dell’Uci è infatti collegata alla targa dell’auto guidata dall’investitore. Scivoletto, nato in Germania ma residente a Porcari, quella notte si trovava a bordo di un veicolo con targa tedesca. La citazione dell’Uci dunque potrebbe essere necessaria a chiarire se l’assicurazione tedesca possa o meno coprire parte del danno causato dall’incidente. Per questo motivo la prossima udienza è stata fissata per al 15 marzo 2021. In caso di un risarcimento anche parziale da parte dell’assicurazione tedesca, l’imputato potrebbe chiedere di essere giudicato col rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena. Ma si tratta, al momento, soltanto di ipotesi.  

L’uomo, dopo una iniziale fuga causata dallo choc, nove ore dopo l’incidente, avvenuto all’alba, si consegnò ai carabinieri di Corte degli Svizzeri, ammettendo di aver investito i tre giovani. Scivoletto risultò non essere positivo all’alcol test (anche se eseguito al momento della costituzione ai militari) e sostenne che, quella notte, la visibilità era molto ridotta a causa della pioggia. cla.cap