La città e l'accoglienza, il dibattito. ‘Ai turisti offese anche in vernacolo’

La guida Linda Lorenzetti chiede al Comune chiarezza sui proventi del check point

Turisti

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Lucca, 28 luglio 2019 - Il dibattito sulla maleducazione dei lucchesi nei confronti delle comitive dei turisti acquista un’altra testimonianza diretta e ben referenziata. E’ Linda Lorenzetti, guida turistica in forza alla «Giunchiglia», cooperativa attiva in città da oltre 30 anni. «Ho letto su La Nazione le repliche all’intervento della mia collega, Roberta Pellegrineschi, che nulla di più ha raccontato rispetto a quello che vediamo ogni giorno», premette Linda che intanto risponde al signor Cerboncini, titolare dell’edicola al 45 di via Santa Croce (e non in via Fillungo come erroneamente pubblicato ieri).   «Ha ragione  il signor Cerboncini che non dobbiamo diventare una Luccaland e noi siamo i primi, nel nostro interesse, a non volerla, al punto che mi spingo a dire che sarei favorevole alla limitazione dei bus in arrivo al check point. Non so se il Comune, visti i lauti incassi, a colpi di 130 euro a bus, la penserà allo stesso modo. Anzi è proprio al Comune che da tempo, anche alle passate amministrazioni, chiediamo una cosa semplice: una conferenza stampa in cui si mettano in luce gli incassi del check point e come vengono investiti questi proventi. Solo in questo modo, con i dati nudi e crudi, i cittadini possono comprendere quanto la città in generale e magari anche la loro qualità della vita in particolare, possano trarre vantaggio dai flussi turistici. Il sindaco si è sempre professato favorevole a questa iniziativa, rimasta poi nei fatti lettera morta». 

MA torniamo al punto focale: i lucchesi davvero sono tanto maleducati con i turisti? «Guardi, ci si potrebbe scrivere un glossario, in puro vernacolo con i commenti che i lucchesi attingono dal dialetto con varie coloriture che fioriscono nell’ampio repertorio – sottolinea la guida turistica –. Sono anni che la storia non cambia. Capisco che i turisti ora sono aumentati rispetto a un tempo, che quindi gli episodi si fanno più frequenti, ma qui si sta esagerando». C’è un punto che ha cambiato il quadro d’insieme, e che non tutti conoscono. Le nuove normative hanno aperto le porte dei percorsi turistici accompagnati anche alle guide non locali. «Succede che in città non ci siamo più soltanto noi, guide locali – spiega Linda Lorenzetti – e questo fa una sostanziale differenza. Perché noi conosciamo il ‘carattere’ della città, oltre ai suoi punti di interesse, e le vogliamo bene. In qualche modo cerchiamo di fare da cerniera tra cittadini e turisti, non tutte le guide, e mi riferisco soprattutto a quelle che vengono da fuori, hanno questa attenzione».   L’appello si rinnova. Addirittura ‘in ginocchio’. «Sono quasi venti anni che invano chiediamo al Comune, sindaco, assessori, di mettere in chiaro gli incassi del turismo, anche solo quelli del check point, e il loro impiego a favore della città. Mi metto in ginocchio: vogliamo farlo finalmente?». Richiesta simile, mai esaudita, quella di Confcommercio in relazione della tassa di soggiorno: come viene spesa?