Troppi debiti, lo storico Cro chiude a luglio

Il centenario centro d’aggregazione di Valdicastello deve issare bandiera bianca. Oggi ultima sbicchierata e assemblea per ripartire

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di Daniele Masseglia

Ne sono passate di acque sotto i ponti da quel lontano 1910, quando a Valdicastello prese il via la realizzazione di quello che è poi diventato il principale centro d’aggregazione della frazione che ha dato i natali a Giosuè Carducci. Oltre un secolo di storia destinato ad interrompersi tra pochi giorni, con il mitico Cro che chiuderà i battenti il 1° luglio tra lo sconcerto degli abitanti. Troppo pesanti i debiti accumulati dall’ultima gestione targata Arci: si parla di diverse migliaia di euro nonostante gli sforzi compiuti per tenere la barra dritta. L’epilogo verrà scritto oggi con l’ultima sbicchierata in programma alle 19, a cui seguirà una riunione per fissare un punto da cui ripartire.

Inutile dire che l’intera cittadinanza è stata invitata a partecipare a questa iniziativa che sa di addio ma anche di rinascita, sempre che a qualcuno interessi prendere le redini dello storico circolo, che si trova poche decine di metri a mare rispetto a Casa Carducci, lungo la via comunale di Valdicastello. Uno “stop“ che più brusco non si può per una realtà che come detto aveva emesso i primi vagiti agli inizi del secolo scorso. Per tanti anni aveva ospitato le associazioni di combattenti e reduci, per passare poi alla polisportiva del paese, fino all’avvento dell’associazione “XII Agosto“ e, a partire dal 2000, la gestione dell’Arci arrivata ormai agli sgoccioli. A dire il vero, come tutti sanno da quelle parti, il Cro non fa che tribolare da almeno un paio di lustri. Precisamente al novembre 2012, quando l’allora gestore Andrea Sforza morì tragicamente in un incidente stradale sul viale Apua.

La ripresa non fu semplice, anche e soprattutto per motivi economici. Poi subentrarono i coniugi Michele Bacci e Manuela Bottari, i quali però gettarono la spugna nel settembre 2019 dopo aver accusato l’Arci di “boicottaggio“ visto che la Bottari si era candidata alle comunali con il centrodestra. Due mesi più tardi la nuova gestione affidata a Gloria Fossaluzza e al suo staff: l’inaugurazione fu salutata da un bagno di folla, ma solo quel giorno. La poca affluenza e la bastonata del Covid hanno fatto il resto. "Negli ultimi tre mesi – spiegano i gestori – abbiamo fatto il possibile per rispondere alle esigenze del paese, ma purtroppo ci siamo resi conto che senza una rinnovata gestione l’impegno e la passione non sono bastati. Anche il Covid ci ha messo in grossa difficoltà. Speriamo che all’ultimo incontro ci siano tante persone in modo da capire quale potrà esseer il futuro del Cro".