Trentatre anni fa morì l’arcivescovo Giusti prefetto in Vaticano

Trentatre anni fa, esattamente il primo dicembre 1987, moriva a 82 anni, presso il monastero delle visitandine o salesiane di via Elisa l’arcivescovo Martino Giusti prefetto emerito dell’archivio vaticano. Oggi, con tutte le norme anticovid, lo ricordano due cerimonie religiose: una Messa celebrata stamani nella cappella delle monache di via Elisa e un’altra Messa stasera S.Lorenzo a Vaccoli alle ore 17,30 celebrata dal parroco don Emiliano Lovi.

Monsignor Giusti, nota figura di studioso a livello internazionale collaboratore dei Papi, ampliò l’archivio vaticano. Era nato in Francia da famigli umile di emigrati. Da piccolo con i genitori Alipio e Gemma Michelotti ritornò a S.Maria del Giudice il paese di origine. Entrò nel seminario di Lucca e fu consacrato sacerdote nel 1928.

Grazie ad una borsa di studio della Cassa di risparmio di Lucca andò a Roma per perfezionare gli studi nelle università pontificie. Intraprese anche studi musicali ed entrò giovanissimo nell’archivio segreto vaticano di cui ne divenne prefetto nel 1956. Nel 1984 lasciò l’incarico e fu nominato da Giovanni Paolo II arcivescovo titolare di Are di Numidia.

Alla sua ordinazione episcopale in Santa Maria in Campitelli, la chiesa del lucchese SanGiovanni Leonardi, parteciparono molti concittadini, cardinali, tra cui il camerlengo di S.Romana Chiesa il cardinale garfagnino Paolo Bertoli, vescovi della curia romana, gli arcivescovi Agresti e Tommasi, ma anche nunzi apostolici originari di Lucca come gli arcivescovi Michele Cecchini e Oriano Quilici. Molto attaccato alla sua terra, a Roma divenne un punto di riferimento importanti per tanti lucchesi. La nostra città gli ha dedicato, nel centro storico, il largo a fianco del teatro del Giglio.

Oriano de Ranieri