Tra gli oggetti smarriti spunta anche un... cane

Avviso pubblicato dal Comune di Capannori. Trovato da una signora, è stata avvisata la municipale. Se nessuno lo reclamerà finirà al canile

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Documenti come tessere sanitarie o di identità, biciclette (l’ultima di colore nero), ma anche monili oppure un classico intramontabile, soprattutto durante l’autunno e l’inverno, l’ombrello. Gli oggetti smarriti a Capannori sono sempre cospicui e molto eterogenei. Tanto è vero che nell’elenco figura pure un cucciolo di cane. Sì, avete capito bene. La burocrazia non conosce i sentimenti. Così però è la normativa.

All’albo pretorio on line del Comune di piazza Moro c’è un avviso, numero registro 2076 con pubblicazione 20 settembre fino al 5 ottobre 2022, in cui si parla dell’animale. O meglio, si classifica come "oggetto smarrito". Che cosa è accaduto? Il piccolo Fido si è perso oppure è stato abbandonato. Non si sa. Molto piccolo, di pochi mesi, vagava impaurito ed è stato a questo punto che una una signora lo ha ritrovato. L’animale però non ha il chip (una volta c’era il tatuaggio), lo strumento che consente all’Anagrafe canina di rintracciare il proprietario. Impietosita ha informato gli agenti della polizia municipale e nel frattempo lo ha condotto a casa sua per rifocillare l’amico a quattro zampe, ma non potrà tenerlo. Quindi i vigili urbani hanno applicato le regole previste, segnalando la presenza del cucciolo. E’ chiaro che se nei prossimi giorni nulla accadrà il povero cucciolo finirà al canile. Avrà cibo a sufficienza, ma la speranza è che possa essere adottato da una famiglia che gli potrà trasmettere tutto il suo calore ed il suo affetto.

La curiosità della storia è data dalla classificazione del cane come oggetto smarrito. Ma in passato animali sono stati addirittura all’asta all’istituto vendite giudiziarie. Fece ad esempio scalpore la storia del barboncino Minù. La legge vieta il pignoramento di animali per definizione di compagnia e di affezione, o a fini terapeutici, ma non di quello d’allevamento. Si discusse molto sul caso del barboncino femmina di circa otto anni all’asta, non un peluche, ma un animale reale e senziente. La peculiare vicenda si diffuse sul web a macchia d’olio nel 2017: all’istituto vendite giudiziarie di Pisa fu battuto all’asta questo animale, dotato di microchip e certificato Enci, Ente nazionale cinofilia italiana.

Massimo Stefanini