Terzo polo e centrodestra in stallo

Fumata grigia anche dall’ultimo incontro dei moderati. Del Ghingaro avrebbe chiesto altri due giorni

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Fumata grigia, in attesa, ancora una volta, delle scelte politiche che farà Giorgio Del Ghingaro. L’ennesima riunione del Terzo polo tenutasi nella serata di lunedì, alla presenza dei rappresentanti di sette liste, non è stata ancora in grado di sciogliere le riserve sul candidato dello schieramento (e di riflesso quello del centrodestra, che ha deciso di puntare le ultime carte su Mario Pardini).

Giorgio Del Ghingaro, mentre l’impazienza inizia a serpeggiare a chiesto tempo (ancora una volta) sino a giovedì per comunicare le sue determinazioni finali. Le scelte dell’attuale sindaco di Viareggio, ormai da quasi un anno accostato alla campagna elettorale lucchese, saranno dirimenti per tutto il quadro politico.

Se dovesse dire di sì, per il Terzo polo si creerebbero le condizioni per giocarsi la partita da protagonista, cacciando il centrodestra in un vicolo cieco con lo stesso Mario Pardini, suo candidato in pectore, che potrebbe rinunciare; dovesse rinunciare, gli scenari potrebbe essere molteplici.

Innanzitutto, sul tavolo c’è ancora il nome dell’ex prefetto Francesco Paolo Tronca, che alcune delle forze centriste si dicono convinte di poter schierare e con il quale sarebbe previsto un incontro nelle prossime ore. C’è poi l’ipotesi Mario Pardini come federatore di un’area che va da Italia Viva a Fratelli d’Italia, una sorta di complesso laboratorio politico sulla scorta di quanto viene tentato a Genova.

Le incognite non mancano: l’ex presidente di Lucca Crea nominato da Tambellini, dimessosi dopo aver assistito a un comizio di Matteo Salvini e poi allontanatosi dal centrodestra nel dicembre scorso quando il suo nome fu di fatto escluso finendo per essere un interlocutore autorevole al tavolo del terzo polo, sta cercando di mettere insieme tutte le forze politiche con non pochi problemi. Lo ha ribadito anche presenziando alle riunione di lunedì sera. E per cercare di superare i veti di chi (segnatamente le forze centriste che non vedono di buon occhio l’ipotesi di convergere su un candidato appoggiato anche da Fratelli d’Italia che rivendica l’uso del proprio logo), la strada che si cerca di percorrere, è quella di un doppio passaggio.

Pardini, insieme ai centristi lancerebbe la sua candidatura, che dunque nascerebbe da quell’area e che vedrebbe alcuni esponenti di Italia Viva e Azione in lista, per poi "incontrare" il favore, qualche giorno dopo, dei partiti del centrodestra. Di fatto, un modo per provare a salvare un po’ tutti la faccia, ma nel Paese in grado di dare vita, politicamente parlando "alle convergenze parallele" e ai governi della "non sfiducia", anche questo escamotage potrebbe trovare tranquillamente spazio. Nel frattempo, ancora tutto fermo. In attesa di una decisione, quella di Del Ghingaro, destinata comunque a causare un effetto domino. L’ìnteressato per ora tace. O meglio, il sindaco di Viareggio commenta così sui social: “C’è chi, per dirla alla Moretti, gira, vede gente, si muove, conosce, fa cose e chi molto più modestamente sta zitto e lavora. Io continuo a stare zitto e lavorare. O voglio un po’ vedè...“.

Fabrizio Vincenti