Tallio, l’ira del comitato: "Delusi e insoddisfatti"

Il presidente Pelliccioni interviene dopo la recente assoluzione di Asl e Gaia "Siamo ancora senza risposte in merito a controlli ed effetti sulla nostra salute"

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di Daniele Masseglia

Dubbi sugli effetti del tallio sulla salute umana. Perplessità sui controlli alla sorgente Molini di Sant’Anna, all’interno della zona contaminata delle ex miniere. Rabbia per il Comune che non si è costituito parte civile al processo e per chi non rende pubblico l’esito delle analisi delle tubazioni sostituite al Pollino. Fino ai timori per le ricadute sulle bollette a causa del rimborso spese ai legali degli imputati. Smaltiti i postumi del lungo processo (7 anni) concluso con l’assoluzione di Francesco Di Martino (Gaia) e Ida Aragona (Asl), il Comitato tallio Valdicastello sotterra l’ascia di guerra non prima di sfogare la propria delusione.

"Non auspicavamo una condanna degli imputati: chiedevamo soltanto – scrive il presidente Luigi Pelliccioni – che i dubbi sulla contaminazione subita dai cittadini di Valdicastello e in parte Pietrasanta e Pollino venissero chiariti, ma così non è stato. Non è chiaro quali siano gli effetti del tallio sulla salute umana né a chi spettasse il controllo della qualità delle acque che ogni giorno finiscono nelle nostre case. Per questo la sentenza ci ha lasciato un profondo senso di sconforto". Un’insoddisfazione che si allarga alla mancata costituzione del Comune a parte civile: "Con grande disinteresse per la situazione che nostro malgrado ha colpito la comunità, il Comune ha deciso di lasciarci soli ad affrontare un lungo processo penale". Quanto all’assunzione di acqua contaminata da tallio, Pelliccioni sottolinea che non è dato sapere da quanti anni la sostanza si trovasse nelle acque e in quali concentrazioni: "Anche dopo l’intervento dell’Istituto superiore di sanità nessuno è stato in grado di fornire una risposta chiara: sarebbe stato sufficiente pubblicare i risultati delle analisi effettuate dall’istituto sugli spezzoni delle tubazioni prelevate al Pollino: perché continuano a nascondere i risultati delle analisi? Gaia ha sempre detto che il tallio transitato nelle reti idriche non avrebbe rappresentato un pericolo per la salute: perché allora ha sostituito chilometri di condutture?". Interrogativi che passano poi in rassegna i controlli sulla sorgente Molini di Sant’Anna ("Il decreto legislativo 152 del 2006 imponeva il controllo delle acque di ogni sorgente, e Gaia, Asl e Arpat sapevano della contaminazione della zona"), i numerosi decessi negli ultimi anni a Valdicastello e al Pollino ("E’ solo una casualità?") e le spese dei legali degli imputati e di periti e consulenti ("Speriamo non vengano rimborsate da Asl e Gaia, ricadendo sulle bollette"). Infine il ringraziamento agli avvocati Luca Nannizzi, Gabriele Dalle Luche e Letizia Bertolucci: "Con grande professionalità, abnegazione e passione si sono prodigati in una battaglia lunga e impari. Ne saremo sempre riconoscenti".