Suora e maresciallo fasulli ricattavano un anziano

Agli arresti domiciliari una coppia lucchese, fermata dai carabinieri. Avrebbero sottratto 50mila euro minacciandolo di svelare un figlio “segreto“

Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Lammari

Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Lammari

Lucca, 17 ottobre 2021 -  Si spacciavano al telefono per una suora e un carabiniere per estorcere soldi a un anziano, sotto la minaccia di rovinarne la reputazione e di arrestato. Ma ieri i carabinieri di Lammari hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesse a loro carico dal gip su richiesta del pm Paola Rizzo. Agli arresti una coppia di 41 e 35 anni, Antony Demetrio e Jenny Balestra, entrambi nullafacenti e residenti a Lucca, per il reato di estorsione aggravata in concorso.  

Avrebbero sottratto dai 40 ai 50mila euro a un anziano nel giro di due anni e mezzo, facendogli credere che avesse un figlio nato da una relazione clandestina. L’uomo non sapeva nulla di presunte relazioni e gravidanze segrete, ma i due l’avevano terrorizzato al tal punto da convincerlo a versare soldi di continuo per non finire sulla pubblica piazza o in carcere.  

I carabinieri, a seguito di un’articolata attività d’indagine condotta attraverso attività tecniche, servizi di appostamento e controllo, riscontri testimoniali e l’esame dei tabulati telefonici, hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico dei due arrestati, riuscendo a ricostruire una lunga e continua sequela di richieste estorsive e di vessazioni a carico di un anziano residente a Lammari.  

I fatti, che hanno inizio nel 2019 e proseguono fino al mese di ottobre di quest’anno, sono relativi a una fitta serie di telefonate che la vittima ha ricevuto da una presunta “suora”, che col finto pretesto di avere in custodia un bambino neonato che la stessa attribuiva a una relazione intrattenuta tra l’uomo e una venditrice ambulante di fiori deceduta in un incidente, richiedeva continui versamenti di somme di denaro, dietro la giustificazione che questi soldi sarebbero stati impiegati per il mantenimento del pargolo.  

Per annullare eventuali resistenze della vittima, tali richieste venivano accompagnate da minacce di morte, nonché dalla minaccia di pubblicizzare questa “presunta” relazione, per ledere la reputazione dell’uomo. In altre occasioni la suora veniva sostituita da una figura maschile che si presentava come “farmacista”, “maresciallo dei carabinieri”, “giudice”, che avvalendosi di una “falsa autorità”, ingiungeva il pagamento di somme di denaro, sempre con la medesima giustificazione.  

Nel corso delle indagini i militari sono riusciti a ricostruire numerosi pagamenti per 40/50mila euro, che la vittima ultraottantenne, in condizioni di estrema vulnerabilità data dall’avanzata età, ha effettuato nel tempo ai due presunti estorsori. Proseguono le indagini dei carabinieri per verificare l’eventuale esistenza di altri complici. Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati accompagnati presso l’abitazione di residenza in regime di arresti domiciliari.