Sul palco i mutamenti climatici A chiusura del “Teatro Ragazzi“

Sul palco i mutamenti climatici  A chiusura del “Teatro Ragazzi“
Sul palco i mutamenti climatici A chiusura del “Teatro Ragazzi“

Ha superato ogni più rosea previsione il successo riscontrato per la stagione 2022-2023 dal Teatro ragazzi, il cartellone che il Teatro del Giglio dedica alle nuove generazioni: numerosissime le prenotazioni da scuole di ogni ordine e grado di tutta la provincia. E così il Giglio e il San Girolamo sono tornati, dopo lo stop forzato causato dalla pandemia, a riempirsi di giovani e giovanissimi desiderosi di assistere agli spettacoli in programma – 9, per un totale di 17 recite -, individuati tra quelli prodotti dalle compagnie professionistiche più importanti e accreditate nel panorama nazionale.

"Fa molto piacere constatare il rinnovato successo degli spettacoli dedicati ai più giovani della stagione 20222023 del Giglio – commenta l’assessore all’istruzione Simona Testaferrata –. È molto importante, infatti, per i ragazzi e i bambini stare insieme, partecipando in maniera attiva alla grande magia che produce ogni volta il teatro. Le moltissime presenze di scuole di ogni ordine grado ci dicono proprio questo, della necessità che abbiamo, anche all’interno delle nostre comunità educanti, di tornare a partecipare e ad emozionarci in maniera collettiva, insieme, uno al fianco dell’altro".

Il titolo in programma lunedì 27 e martedì 28 febbraio ha visto in scena, con uno straordinario successo di presenze, Tarzan ragazzo selvaggio di Francesco Niccolini e Luigi D’Elia. "Oltre 700 giovani studenti – afferma l’amministratore unico del Teatro del Giglio Giorgio Angelo Lazzarini - hanno assistito con attenzione e intensa partecipazione emotiva a questo spettacolo di narrazione, dimostrando così che il teatro è ancora capace di essere una vera e propria “palestra” dell’ascolto, un luogo nel quale si impara insieme a porsi in uno stato d’animo di accoglienza assolutamente alternativo alle sollecitazioni dei moderni strumenti di comunicazione. Il teatro è quindi anche, fin da questi primi momenti, educazione alla socialità, e si pone, tra gli altri, l’obiettivo di insegnare ai più giovani il senso dello stare insieme rispettando le regole di convivenza e di condivisione che caratterizzano lo spazio teatrale e la fruizione di uno spettacolo dal vivo".

Tra i temi toccati emergono con forza quelli del rapporto con l’altro e della consapevolezza di sé e del proprio esistere all’interno di una comunità e nell’ambiente che ci circonda. Proprio a quest’ultimo è dedicato lo spettacolo conclusivo, “Al clima non ci credo“, programmato alle 21 sabato 1° aprile per accogliere a teatro i giovani e le loro famiglie. Sul palcoscenico due importanti divulgatori – Mario Tozzi, geologo e ricercatore del CNR e Lorenzo Baglioni, matematico, cantante e attore – che, con l’ausilio di immagini e video, evocando anche Greta Thunberg, col conforto delle tesi scientifiche, spiegheranno che per arrestare i danni dei mutamenti climatici non c’è davvero più tempo.