"Sui tigli vogliamo un vero accordo"

Piazza Statuto, i manifestanti contro il Comune: "Non ci fidiamo". Blitz notturno, alberi fasciati con i cuori

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di Daniele Masseglia

Altro che condivisione sui tigli da tagliare o da mantenere in piazza Statuto. I manifestanti dicono di "non fidarsi" del Comune e chiedono che venga siglato un "vero accordo". Già dopo la riunione di sabato in municipio alcuni cittadini non avevano gradito il “patto“ siglato dal Comune e dai loro rappresentanti, tant’è che alla nota congiunta ne ha fatto seguito un’altra con cui i manifestanti hanno parlato di "mezza vittoria". Una specie di marcia indietro che ora assume sfumature più nette e marcate a dimostrazione che la protesta va avanti. Lo dimostra il blitz effettuato domenica notte nel cantiere, con lunghi nastri trasparenti pieni di cuori affissi intorno agli alberi insieme alla scritta "Non toccare".

"La piazza è più che mai compatta – scrivono – e ha deciso di non fidarsi dell’amministrazione comunale. Negli ultimi mesi ha tenuto una condotta contraddittoria e non trasparente. Troppi dubbi che ci portano a continuare a manifestare il nostro attaccamento all’ultimo patrimonio ambientale rimasto in prossimità del centro storico. L’apertura mostrata all’incontro di sabato è un punto di partenza, ma non è sufficiente. Intanto sono state salvate dieci piante, continuiamo a confrontarci sul resto. La direzione con cui il movimento è partito è quella giusta. Pertanto ribadiamo il nostro ’no’ alla discutibile scelta di abbattere piante secolari per il restyling di una piazza. C’è bisogno di un nuovo progetto condiviso da tutti". Motivo che porta i cittadini a pretendere più di un comunicato congiunto come quello elaborato sabato: "Consideriamo l’incontro come un primo approccio perché ad oggi non esiste nessuna garanzia ufficiale di quello che fanno passare per un accordo. Non ci accontentiamo e non possiamo fidarci di un’amministrazione che durante l’incontro minacciava che senza accettare il loro accordo avrebbe proseguito nella volontà di tagliare tutto oltre ad intraprendere azioni legali nei confronti di chi avrebbero ostacolato la ripresa dei lavori, nonostante per loro stessa ammissione si debba attendere il nulla osta della Soprintendenza. Resteremo a presidiare affinché non vengano fatti ulteriori tagli – concludono – e chiediamo il sostegno della comunità. Siamo disponibili a nuovi confronti per trovare un’intesa su ciò che nelle promesse elettorali dell’amministrazione sarebbe dovuto diventare un ampio spazio verde. Area che, se non continuiamo ad opporci, perderà alberi ed erba a favore del cemento".

Dal canto suo il sindaco Alberto Giovannetti condivide l’idea di un’area verde anche se serviranno dei passaggi tutt’altro che semplici e immediati: "Sul ritorno del Prado siamo tutti d’accordo. Sono felice che anche le opposizioni apprezzino il progetto. E’ uno dei nostri impegni di mandato che potremo realizzare solo dopo che avremo compensato i posti auto dell’attuale parcheggio di piazza Statuto con la nuova area di sosta che sorgerà al posto dello stadio. L’impianto sarà trasferito in via Unità d’Italia per lasciare spazio, come più volte spiegato, a un parcheggio molto ampio. Questo percorso è legato alla co-pianificazione con la Regione. Un effetto-domino che non dipende né dai nostri tempi né dalla nostra volontà. Per non penalizzare il centro storico dobbiamo creare le condizioni per compensare i posti auto che andremo a perdere in piazza Statuto. Siamo gente semplice e pragmatica: si deve fare i conti anche con la realtà. La riqualificazione del lato sud-est di piazza Statuto è solo il primo passo verso l’obiettivo-Prado".