Striscia torna a San Pietro a Vico Raffica di accuse a Sistema Ambiente

Il telegiornale satirico di Canale 5 dedica due servizi al caso della nuova sede utilizzata come zona per lo smistamento dei rifiuti. Botta e risposta con i vertici, poi le nuove rivelazioni sulla sicurezza

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Non uno, né due... bensì tre i servizi dedicati da Striscia La Notizia al caso della nuova sede di Sistema Ambiente di San Pietro a Vico di Sistema Ambiente. L’inviata del tg satirico di Canale 5, Chiara Squaglia, è tornata a Lucca, dopo il primo servizio che ha fatto esplodere il polverone.

Nei due servizi andati in onda lunedì e ieri sera c’è stata la replica dei vertici dell’azienda (lunedì sera, il presidente Matteo Romani e la dirigente Caterina Susini); poi, ieri sera, l’inviata di Striscia ha sollevato dubbi sulla sicurezza del capannone, ribadendo l’assenza “delle elementari misure di sicurezza per i lavoratori“ e “rischi concreti di inquinamento ambientale“.

Squaglia ha rintuzzato anche la Susini sul fatto che il capannone venga usato solo sporadicamente per movimentare i rifiuti, spiegando invece come ci siano dei filmati pronti a documentare come l’attività attività di movimentazione rifiuti alla sede di San Pietro a Vico sia in realtà stata continuativa nel tempo. L’Aquila della Toscana, come viene chiamata l’inviata di Striscia, risponde anche alle accuse di “illecita intrusione“ nel capannone: “Dalle immagini si vede perfettamente come sia entrata da un cancello aperto, senza cartelli di divieto di accesso o di pericolo“.

Sempre secondo Squaglia, “Sistema Ambiente inoltre ammette che il pavimento sia in terra battuta perché in attesa di una successiva pavimentazione in calcestruzzo“. Ma Striscia rileva che, secondo un decreto ministeriale, la pavimentazione dovrebbe essere impermeabilizzata. A questo proposito il servizio mostra anche un’intervista al dottor Cardiroli, presidente di Medicina democratica e tecnico della prevenzione.

“In caso di movimentazione di rifiuti occorrono contenitori ad hoc o pavimento impermeabilizzato“, è il suo parere. Le conclusioni del servizio di Striscia lunedì sera sono esplicite: “Nessun complotto mondiale sulla monnezza“, rispondendo a chi ventila il movente politico. “E poi – continua l’inviata, in realtà lucchese doc, Squaglia – se davvero era tutto in regola perchè dopo è stato chiuso sistemato e ripulito?“.

E veniamo alla puntata di ieri sera. Quando l’inviata di Striscia si è soffermata sulla sicurezza dei lavoratori. Se per i vertici di Sistema Ambiente la sede di San Pietro a Vico è solo un deposito, quindi non è necessario né impianto antincendio né fognature, secondo le accuse di Striscia il capannone in corso di costruzione e il collaudo strutturale non basta: serve l’agibilità. Ma l’indagine si spinge fino alle carte del catasto dove l’immobile sarebbe inquadrato nella categotia F3 (edifici in costruzione) e quindi inutilizzabile.

Laura Sartini