Stop ai conferimenti a Cava Fornace una volta raggiunti i 43 metri sul livello del mare e chiusura definitiva se la procedura del Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) dovesse avere esito negativo. Uno scenario che i comitati aspettavano da tempo quello emerso mercoledì alla video riunione tra l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni (con il suo staff), il comitato Strettoia, il comitato “Cittadini contro la discarica“ e Italia Nostra, su iniziativa del Pd di Pietrasanta. L’incontro, dedicato alla discarica al confine tra Pietrasanta e Montignoso, ha fornito ai comitati l’occasione di esporre le loro preoccupazioni e fare domande sul sito, a cui si oppongono da 20 anni.
"Innanzitutto – spiega il capogruppo Pd Nicola Conti, che ha moderato l’incontro – è stato confermato che al raggiungimento dei 43 metri, sia lato Pietrasanta, dove la quota è già stata raggiunta, che Montignoso dovranno cessare i conferimenti dei rifiuti e, con una nuova autorizzazione, dovrà essere gestita la chiusura". A quel punto l’attività subirà uno stop per consentire l’avanzamento dell’iter. “Programma ambiente Apuane“, che gestisce il sito, per passare ai lotti 2 e 3, e quindi per poter continuare a conferire rifiuti, dovrà superare la procedura del Paur, che racchiude la verifica di impatto ambientale e il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale. "Come ha precisato Monni, è la procedura più rigorosa, completa e complessa da dover superare. La scelta di procedere con il Paur – prosegue Conti – aveva visto i gestori riccorere al Tar, con esito però favorevole per la Regione. Sarà in questa occasione che verrà deciso il futuro della discarica e, come auspichiamo, la sua definitiva chiusura. Mi auguro che in occasione della Paur venga attivata un’inchiesta pubblica. I comuni avranno la possibilità, dando parere negativo, di contribuire alla chiusura definitiva di Cava Fornace".