Soltanto tre i pazienti Covid rimasti in terapia intensiva

La direttrice Michela Maielli: "L’emergenza è stata gestita bene, grazie a tutto il personale. Ma non abbassiamo la guardia"

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Nella Terapia intensiva del “San Luca” ci sono al momento 3 pazienti Covid, di cui 2 in via di negativizzazione, anche se ancora con problemi rilevanti dal punto di vista clinico. Per questo la Rianimazione – spiega l’Asl – è adesso divisa in due parti: una per i ricoverati Covid e l’altra per i No Covid. Questa rapida riorganizzazione degli spazi è stata resa possibile dall’estrema flessibilità della struttura lucchese.

Intanto nei reparti Covid dell’ospedale San Luca già da alcuni giorni non c’è necessità di ricoverare alcun paziente, per cui le strutture sono state messe in “stand by”, come avvenuto anche per i reparti realizzati nel pieno della pandemia al “Campo di Marte”. Il notevole miglioramento della gestione terapeutica dei malati ha portato ad un progressivo e costante aumento delle guarigioni cliniche e virali e il comportamento corretto della cittadinanza lucchese durante il lockdown ha permesso di ridurre il numero dei positivi e la pressione sull’ospedale.

Con la dimissione nei giorni scorsi dalla “bolla” Covid degli ultimi pazienti, si è chiuso quindi anche a Lucca un periodo complesso iniziato nei primi giorni di marzo, con i primi accessi di pazienti affetti da Coronavirus. Da quel momento e fino al mese di maggio all’interno dell’ospedale sono stati gestiti 199 pazienti Covid, il più giovane di 2 anni ed il più anziano di 105, mentre sono stati 134 (49 i guariti clinici e 75 quelli virali) i dimessi dal “San Luca”. Tra i guariti la persona più anziana è di 92 anni, quella più giovane sempre di 2 anni. I decessi avvenuti nella struttura ospedaliera lucchese sono stati complessivamente 45, tutti di persone che avevano già patologie concomitanti.

"L’ospedale di Lucca - evidenzia la direttrice sanitaria del “San Luca” e coordinatrice della rete ospedaliera Michela Maielli – è stato tra quelli più interessati dall’emergenza Coronavirus ma, grazie a un grande lavoro di squadra di vari settori e professionisti, è stato possibile rispondere in maniera adeguata alle necessità dei cittadini. Fondamentale in questo senso l’attività del Pronto Soccorso, con la distinzione tra i due percorsi (Covid e No-Covid). Straordinario anche il lavoro fatto in Terapia intensiva, da dove sono passati i pazienti più gravi, nelle Malattie infettive, che ha rappresentato il fulcro gestionale, e nei reparti utilizzati per il ricovero - in tutta l’area medica, nell’area chirurgica, nel Day Hospital. Ma ora stiamo attenti, perché il virus non è scomparso e un ritorno indietro sarebbe disastroso".