"Sindaci, ascoltate: alla Valle serve un gattile"

L’appello delle volontarie dell’Arca della Valle, ogni giorno impegnate contro il randagismo: "Adesso abbiamo bisogno di aiuto"

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Oggi il campanello suona per i sindaci della Valle del Serchio, nessuno escluso, o meglio con pochissime eccezioni, forse una o due. A sollecitarli è un nutrito gruppo di giovani donne, agguerrite e in cerca di soluzioni. Si chiamano Vanessa, Fabrizia, Monia, Annalisa, Francesca, tra le altre, e sono tra le più attive volontarie dell’Associazione Onlus per la difesa degli animali "L’ Arca della Valle".

Sono conosciute per le loro continue fatiche da salvifiche "cacciatrici" di gatti abbandonati in ogni dove, per le catture a scopo di soccorso dei felini da curare e sterilizzare e per le adozioni successive, operatrici da manuale. Da tempo, però, lamentano con forza di avere bisogno di aiuti concreti e, soprattutto, istituzionali.

Gli allarmi circa i costi eccessivi da sostenere, solo per fare un esempio di reale criticità, per la cura di gatti ammalati, sui quali è necessario l’intervento di un veterinario, o anche per la semplice e indispensabile operazione di sterilizzazione, stanno diventando sempre più ravvicinati e stringenti.

Per non parlare della necessità di stallo dei felini salvati dal randagismo, praticamente ospitati nelle singole abitazioni delle volontarie, in attesa di guarigioni e di auspicate adozioni. Situazioni al limite, che riguardano un territorio grande quanto l’intera Valle del Serchio e si susseguono senza soluzione di continuità, rischiando di diventare azioni date per scontate.

"È molto complicato – raccontano le volontarie – anche se ci sacrifichiamo volentieri per il bene degli animali che adoriamo. Non possiamo appoggiarci soltanto alla generosità dei singoli cittadini per la sopravvivenza di un sistema volto alla salvaguardia dei nostri amici a quattro zampe, quanto alla tutela ambientale. Nello stesso modo, non è più sostenibile tenere all’interno delle nostre abitazioni tutti i gatti raccolti e che non trovano subito ospitalità in una nuova casa. Ci troviamo vicine al collasso. Siamo solo volontarie volenterose con pochi soldi, pochi mezzi e, soprattutto, senza una struttura adeguata per ospitare gli animali destinati a un futuro incerto". Da qui la richiesta per risolvere i problemi delle volontarie. E, ovviamente, quelli degli animali. "Serve un gattile – dicono le volontarie – un rifugio dove accogliere con sicurezza i nostri mici, un luogo dove sia possibile accedere con facilità, anche da parte dei cittadini che volessero donare cibo, farmaci, coperte".

"Chiediamo – si appellano ai primi cittadini – l’ascolto e l’intervento dei sindaci dei comuni della MediaValle e della Garfagnana, purtroppo troppo spesso assenti e indifferenti alle problematiche effettive del randagismo. Questo, nonostante siano proprio loro a detenere la piena responsabilità della sorte degli animali d’affezione, oltre alla tutela della salute pubblica e ambientale. Abbiamo bisogno – concludono Vanezza, Fabrizia, Monia, Annalisa e Francesca – dell’attuazione veloce di percorsi condivisi. che vedano coinvolti con noi enti locali e sanitari".

Fiorella Corti