Simbolo della nostra identità Passata, presente e futura

Dietro l’idea de La Nazione, possibile grazie al sostegno di vari partner c’è la volontà di ricongiungere la città alle proprie tradizioni e radici

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Non si può essere senza sapere ciò che si era. È questo l’insegnamento che la tradizione e la valorizzazione della stessa danno. Ed è questo il senso dietro l’idea de La Nazione e materializzata dalla Fondazione Antica Zecca di Lucca, grazie all’agenzia Speed e ai partner che l’hanno sostenuta (Banco Bpm, Tarabori, Autotecnica Lucchese e Lucchesi nel Mondo). La medaglia con l’effige del Volto Santo, che sarà in regalo con il nostro giornale martedì, in occasione della Luminara di Santa Croce, insieme a uno speciale dedicato alla festa, è un modo per ricongiungersi con la tradizione, riappropriarsi delle proprie radici e, magari, farle conoscere alle nuove generazioni e al di fuori dai confini territoriali. E’ per questo che l’Antica Zecca ha subito dato la sua adesione, battendo in tempi record le medaglie.

"Tra la gamma di monete che la nostra istituzione ha battuto per ben 14 secoli, ce ne sono di molto belle – ha raccontato ieri alla presentazione il presidente Alessandro Colombini – tra cui questa, nota come la doppia del 1749 perché valeva quanto un doppio zecchino. La particolarità è nella facciata che abbiamo riprodotto con il volto santo, caratteristica della monetazione lucchese. Riprodurlo all’epoca era un’operazione di marketing, perché garantiva la purezza e il valore della moneta".

Ed è marketing anche questo. Come detto, la moneta serve a far conoscere la storia della città a tutti quelli che in qualche modo ne entreranno in possesso. "Questo fa rima con promozione territoriale - come ha giustamente ricordato l’assessore al turismo Remo Santini - e valorizzazione della propria identità", "ma anche scoperta delle proprie radici per i tanti lucchesi nel mondo che - come ha ricordato la presidente dell’associazione Ilaria Del Bianco - sono tanti e molto legati alle loro origini". Noi lo sappiamo bene ed è anche per questo che due delle 48 pagine di speciale sono in lingua inglese.

E infine, ma non per importanza, fa rima con eredità. Quella ricevuta e quella tramandata. "Nella nostra mente abbiamo immaginato che questa moneta, portata a casa, potesse finire nelle mani di un bambino - ha spiegato il capo servizio Francesco Meucci - al quale poter raccontare il suo significato". Dopotutto ha detto bene il sindaco Mario Pardini: "La tradizione rimane viva finché cambia, se non cambia muore. Non ci accorgiamo che mantenerla immutata, non adeguarla ai tempi, non significa preservarla ma lasciarla morire".

Teresa Scarcella