Definirlo “calo“ è quasi fuorviante. “Crollo verticale“ è invece come definisce Paolo Bicocchi, direttore del Cnv, la risposta dei giovani all’ultima chiamata del Servizio civile universale. “Cosa è stato a determinarlo è la domanda che ci poniamo tutti – dice –. Di sicuro è che non ci troviamo sulla scia di un trend, c’è qualcosa che fa cesura, un evento scatenante da un paio di anni che è difficile non ricollegare alla pandemia. Poi ci sono fattori tecnici di contorno, le domande spostate a inizio gennaio che fanno slittare le partenze a maggio, fattore poco coerente con i progetti di vita delle persone“.  Ma i numeri sono implacabili, e a pochi giorni dalla scadenza delle iscrizioni (il 10 febbraio), questi restano. “Fino a tre anni fa avevamo mediamente dalle 2 e mezzo a 3 domande per ogni posto disponibile – spiega il direttore del Centro nazionale per il Volontariato, che ha sede in via Catalani a Sant’Anna –. Oggi su 254 posti disponibili a pochi giorni dalla scadenza, abbiamo 100 domande. Quindi è del tutto illusorio pensare di coprirli, e a livello nazionale va persino peggio“.  Eppure l’informazione e l’accoglienza non fanno certo difetto. “Organizziamo con cadenza bisettimanale incontri che si possono seguire anche online e che chiariscono sia gli aspetti di progettazione sia le modalità con cui procedere correttamente alla domanda elettronica. Gli incontri sono tutti calendarizzati sul nostro sito“. Senza i “serviziocivilini“ per il Centro Nazionale per il volontariato, storica istituzione lucchese, sarà ben difficile portare a buon fine i progetti, anche quelli nella scuola. “Non sappiamo ancora se la scadenza del 10 febbraio sarà prorogata, certo al momento siamo molto preoccupati“. I progetti del Cnv abbracciano un ventaglio molto ampio di attività. C’è “Crescere e imparare insieme“ con le scuole, in particolare con il Comprensivo Lucca 2, Lucca 3, scuole primarie e medie di Capannori, primaria e secondaria di Montecarlo, diverse scuole dell’istituto Comprensivo di Borgo a Mozzano, Gallicano, Piazza al Serchio, Camporgiano, Castiglione, l’Isi Pertini. Posti anche per lavorare nel Comune di Gallicano, per il Centro sportivo Libertas e per il gruppo vocale iIl Baluardo. “Abbiamo una progettazione a 360 gradi – sottolinea Paolo Bicocchi–: partiamo dalla scoperta del sè, alla pedagogia, poi volontariato e solidarietà ovvero la scoperta dell’altro, in più c’è l’area dedicata a cultura e memoria, e un’altra al bene comune con gli enti pubblici, poi la scoperta del mondo, della società con le sue regole e l’impegno civico e un settore specifico su ambiente come bene comune universale“. Se fosse uno spot si potrebbe dire che ce n’è per tutti i gusti. E anche per tutte le legittime ambizioni di un giovane. “Possiamo spaziare dalle scuole, alle biblioteche alla disabilità, marginalità fino a sport e ambiente fino alle eccellenze come l’Accademia lucchese di scienze e arti, estremamente interessante per completare gli studi e per segnare utili traiettorie professionali. L’impegno è di 5 ore al giorno, consente di studiare e di svolgere dei lavoretti – evidenzia il direttore del Cnv –. E’ da considerare che il servizio civile dà concrete chance per inserirsi nel mondo del lavoro. Abbiamo attivato una collaborazione con il Centro dell’Impiego finalizzata proprio al riconoscimento delle competenze acquisite attraverso il servizio civile. Senza considerare che capita anche che chi inizia da noi poi rimane. Come volontario? No, come dipendente“.  Laura Sartini

Cronaca

Definirlo “calo“ è quasi fuorviante. “Crollo verticale“ è invece come definisce Paolo Bicocchi, direttore del Cnv, la risposta dei giovani all’ultima chiamata del Servizio civile universale.
“Cosa è stato a determinarlo è la domanda che ci poniamo tutti – dice –. Di sicuro è che non ci troviamo sulla scia di un trend, c’è qualcosa che fa cesura, un evento scatenante da un paio di anni che è difficile non ricollegare alla pandemia. Poi ci sono fattori tecnici di contorno, le domande spostate a inizio gennaio che fanno slittare le partenze a maggio, fattore poco coerente con i progetti di vita delle persone“. 
Ma i numeri sono implacabili, e a pochi giorni dalla scadenza delle iscrizioni (il 10 febbraio), questi restano. “Fino a tre anni fa avevamo mediamente dalle 2 e mezzo a 3 domande per ogni posto disponibile – spiega il direttore del Centro nazionale per il Volontariato, che ha sede in via Catalani a Sant’Anna –. Oggi su 254 posti disponibili a pochi giorni dalla scadenza, abbiamo 100 domande. Quindi è del tutto illusorio pensare di coprirli, e a livello nazionale va persino peggio“. 
Eppure l’informazione e l’accoglienza non fanno certo difetto. “Organizziamo con cadenza bisettimanale incontri che si possono seguire anche online e che chiariscono sia gli aspetti di progettazione sia le modalità con cui procedere correttamente alla domanda elettronica. Gli incontri sono tutti calendarizzati sul nostro sito“. Senza i “serviziocivilini“ per il Centro Nazionale per il volontariato, storica istituzione lucchese, sarà ben difficile portare a buon fine i progetti, anche quelli nella scuola. “Non sappiamo ancora se la scadenza del 10 febbraio sarà prorogata, certo al momento siamo molto preoccupati“. I progetti del Cnv abbracciano un ventaglio molto ampio di attività. C’è “Crescere e imparare insieme“ con le scuole, in particolare con il Comprensivo Lucca 2, Lucca 3, scuole primarie e medie di Capannori, primaria e secondaria di Montecarlo, diverse scuole dell’istituto Comprensivo di Borgo a Mozzano, Gallicano, Piazza al Serchio, Camporgiano, Castiglione, l’Isi Pertini. Posti anche per lavorare nel Comune di Gallicano, per il Centro sportivo Libertas e per il gruppo vocale iIl Baluardo. “Abbiamo una progettazione a 360 gradi – sottolinea Paolo Bicocchi–: partiamo dalla scoperta del sè, alla pedagogia, poi volontariato e solidarietà ovvero la scoperta dell’altro, in più c’è l’area dedicata a cultura e memoria, e un’altra al bene comune con gli enti pubblici, poi la scoperta del mondo, della società con le sue regole e l’impegno civico e un settore specifico su ambiente come bene comune universale“.
Se fosse uno spot si potrebbe dire che ce n’è per tutti i gusti. E anche per tutte le legittime ambizioni di un giovane. “Possiamo spaziare dalle scuole, alle biblioteche alla disabilità, marginalità fino a sport e ambiente fino alle eccellenze come l’Accademia lucchese di scienze e arti, estremamente interessante per completare gli studi e per segnare utili traiettorie professionali. L’impegno è di 5 ore al giorno, consente di studiare e di svolgere dei lavoretti – evidenzia il direttore del Cnv –. E’ da considerare che il servizio civile dà concrete chance per inserirsi nel mondo del lavoro. Abbiamo attivato una collaborazione con il Centro dell’Impiego finalizzata proprio al riconoscimento delle competenze acquisite attraverso il servizio civile. Senza considerare che capita anche che chi inizia da noi poi rimane. Come volontario? No, come dipendente“. 
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Al Cnv 100 domande su 254 posti. Il direttore: “E’ un crollo verticale“

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