Senza vaccino un lavoratore su dieci

Il dato di Cgil sale nel pubblico impiego rispetto alle aziende. Rossi: “Nei primi giorni si usi il buonsenso“

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Almeno un lavoratore su 10 in città si presenta alla chiamata dell’obbligo di green pass – che scatterà venerdì – senza vaccino. E il dato cresce se si tratta di uffici pubblici rispetto alle aziende private. “E’ ciò che emerge dalle nostre analisi – specifica Rossano Rossi, segretario generale Cgil Lucca –: il 10 per cento dei lavoratori nella nostra provincia non è vaccinato. Un valore non unanime anzi, piuttosto articolato, che sale nel pubblico impiego rispetto alle aziende private. Ma anche in queste ultime ci sono differenze: c’è la grande azienda in cui quasi tutti sono vaccinati, c’è la piccola realtà in cui la quota sale al 20%“.

La data X di venerdì avanza con più di un’incognita e con tanto malumore. “Premesso che personalmente sono per l’obbligo vaccinale senza se e senza ma, sono per la scienza e non per gli stregoni, tutti dobbiamo fare i conti con il fatto che l’obbligo del green pass è una seconda scelta, cartina al tornasole di un Governo che non ha avuto la forza di imporre l’obbligo vaccinale. Tutto ciò – sottolinea Rossi – diventa terreno fertile per storie come quelle di sabato, uno sfregio vissuto come tale da tutti, frutto di ignoranza e qualunquismo che purtroppo attecchisce anche nei no vax e che diventa brodo di cultura dello squadrismo fascista“.

Rossi a questo proposito ci tiene a ringraziare tutti gli amministratori, le forze politiche che hanno manifestato attestati di solidarietà per l’episodio dell’attacco alla sede Cgil di Roma, e rilancia l’invito per la manifestazione di sabato in piazza San Giovanni a Roma (ritrovo per i bus in partenza da Lucca alle 7.30 dalla sede Cgil in viale Luporini). “In vista di questa novità dell’obbligo del green pass sul lavoro, il mio consiglio – dichiara il segretario Cgil –, fermo restando il rispetto della legge, è quello di usare buon senso e un minimo di elasticità da tutte e due le parti. Se il dipendente si sta per vaccinare magari il datore di lavoro nel frattempo potrebbe pagargli i tamponi. L’obbligo del pass non deve diventare pretesto“.

Per una volta sul terreno del obbligo del green pass, si incontrano Confindustria e sindacali: fatto epocale? “Più che altro mi pare una convergenza normale, che aiuta la ripresa nell’interesse di tutti. In questi giorni si è parlato della rabbia dei no vax ma vorrei ricordare – conclude Rossano Rossi – che c’è molta rabbia, anche se meno appariscente, anche da parte di chi è vaccinato e si vede mettere a repentaglio da chi assume posizioni francamente non comprensibili. Tanta gente non ne può più dei no vax anche e soprattutto negli ambienti di lavoro“.

Laura Sartini