Scoppia la bici-mania tra i turisti I campioni danesi aprono la strada

Pierluigi Poli svela i retroscena di questo silenzioso “gemellaggio“: “Tutto iniziò con Jørgen Marcussen“. Molti hanno preso casa in città, altri mantengono la tradizione di alloggiare all’Hotel Melecchi

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Turisti quanti ne vuoi, in questi giorni di incontenibile euforia da post Covid. “Sono di più rispetto anche al periodo pre pandemico – conferma Pierluigi Poli, che incontriamo mentre, nel suo negozio storico di Piazza Santa Maria, è alle prese con le comitive in cerca di risciò o di semplici biciclette –, e è difficile che si facciano mancare un tour della città, o meglio un giro di mura, in bici. A volte non ci basta la flotta di 9 risciò, capita non di rado che siano tutti fuori contemporaneamente“. E mentre l’anno scorso il visitatore parlava italiano, questa stagione consacra a grandi numeri il gran ritorno degli stranieri.

Li guardi e pensi subito al Nord Europa con i tipici tratti di carnato, capello biondo e più di due figli di età ravvicinata al seguito. Ma anche in questo Poli sa essere più preciso: “L’invasione? Per il 50 per cento è targata Danimarca, soprattutto nel mese di luglio, ma non solo“. E c’è un perchè, e una storia che viene da lontano ma sempre, assolutamente, in sella alla due ruote. “Risale a 50 anni fa dopo le Olimpiadi di Monaco quando un ragazzone danese di 22 anni, Jørgen Marcussen, decise di venire a correre in Italia in particolare, consigliato dal suo massaggiatore dell’epoca Piero Pieroni di Gragnano, a Lucca – spiega Poli –. Entrò nella nostra Unione ciclistica lucchese. In negozio conservo come una reliquia quella sua maglietta estiva di lana tarmita, che tutti fotografano“. Poli era il direttore sportivo dell’Ucl, presieduta al tempo da Luigi Barbafiera e con Carlino Bernardini nel ruolo di direttore tecnico. “Marcussen alloggiava all’Hotel Melecchi. Con noi vinse due gare tra cui il Trofeo di Montecatini. Conobbe bene la città, probabilmente negli anni vi si affezionò, poi entrò nel professionismo e divenne, 1978, medaglia di bronzo ai campionati del mondo. Ma non è un caso che anche oggi torni spesso a farci un saluto“. Marcussen è un idolo per i danesi che da tradizione hanno tutti come compagna fissa la bicicletta, con ogni meteo e qualunque distanza da coprire. A quel punto il varco Danimarca-Lucca era aperto.

“Venne in città anche Per Bausager, Tour de France 1979 non prima di aver indossato la nostra maglia verde dell’Ucl – puntualizza Poli –. Poi anche il fratello, e, non ultimo Ole Redsted. Ivano Fanini ingaggiò nella sua squadra – ricorda Poli – anche Rolf Sørensen che vinse un Giro delle Fiandre e una Liegi-Bastogne-Liegi“. La colonia danese quasi in punta di piedi, in città. si infittì.

“Molti presero di questi campioni danesi presero casa a Lucca, in particolare nella Valfreddana o nel Morianese, qualcuno ci vive ancora: parlo di Nicki Sørensen, di Matti Breschel, Lars Michaelsen. Parliamo di calibri come, appunto Marcussen che è stato per 10 anni commissario tecnico della nazionale danese e che non credo che mi smentirebbe se dicessi che qui a Lucca sente di avere la sua seconda patria. Torna e, lo vedi, respira aria di casa“. Pierluigi Poli è un archivio storico naturale, memoria di ferro. Quando si tratta di ciclismo non solo non dimentica un nome, Michael Mørkøv ad esempio, anche lui un campione danese innamorato della nostra città, ma neanche una data che sia legata a una corsa oppure all’anagrafica di ogni singolo campione non fa differenza.

Il ciclismo lo ha nel sangue, e la passione della due ruote – nelle sue varie declinazioni – sta facendo finalmente breccia anche in città. Matura decisamente l’habitat ideale per il progetto che Pierluigi Poli – figlio di Antonio, campione di ciclismo e fondatore del Pedale Lucchese – ha in animo di veder realizzato. Il suo approccio paziente e sempre rispettoso non fa sconti alla tenacia. Il Giro di Italia con tappa a Lucca è nel mirino. “E’ un progetto che siamo ancora in tempo a realizzare, ne ho già parlato con il sindaco Mario Pardini e ho trovato disponibilità – annuncia Poli –. E’ importante che ci sia unione di intenti con la Versilia, le premesse ci sono tutte. Andiamo avanti“.

Laura Sartini