E’ tornato a Gronau, in Germania, Reinhard Doring Falkenberg, 75 anni, accusato di essere un torturatore di dissidenti nel Cile di Pinochet e condannato in via definitiva nel 2005 per il sequestro di persona del fotografo Juan Maino. L’uomo era stato arrestato a Forte dei Marmi lo scorso 22 settembre, mentre si trovava in vacanza con una comitiva di coetanei. Essendosi presentato con il suo vero nome, tramite un controllo della banca dati, le forze dell’ordine si erano rese conto di aver davanti un ricercato internazionale. Dal 2005 infatti l’uomo si era traferito in Germania e su di lui pendeva un mandato di cattura internazionale per il sequestro Maino. Falkenberg a settembre scorso viene quindi tradotto nel carcere San Giorgio di Lucca, in attesa che arrivi la richiesta di estradizione dal Cile. Ma il 18 novembre i giudici della Corte di appello di Firenze sostituiscono, per motivi di salute, il carcere con la misura dell’obbligo di presentazione giornaliera alla Questura di Lucca. Nello stesso provvedimento, i giudici dispongono che se non fosse arrivata entra il 22 novembre la richiesta di estradizione, la misura cautelare avrebbe perso di efficacia e Falkenberg sarebbe potuto tornare in libertà. Quello che poi è avvenuto.
La richiesta di estradizione alla corte di appello di Firenze sarebbe arrivata a scarcerazione avvenuta, quando l’uomo non si trovava più in Italia. La famiglia di Juan Maino, il fotografo scomparso, afferma che il 19 novembre sarebbe arrivata al Ministero della giustizia italiano la richiesta di estradizione. Giorno che cadeva di venerdì: lunedì 22 la misura cautelare nei confronti di Falkenberg avrebbe perso di efficacia. Quindi quando la Corte di appello di Firenze notifica una nuova misura cautelare nei suoi confronti, l’uomo non è più in Italia.
A quanto risulta l’uomo nei giorni successivi alla scarcerazione si è presentato regolarmente in questura fino alla scadenza della misura cautelare. Falkenberg sarebbe stato uno dei leader delle Colonia Dignidad, inserimento fondato da emigrati tedeschi guidati dall’ex ufficiale paramedico Paul Schaefer. Negli anni della dittatura militare nella colonia furono tenute prigioniere e torturate diverse persone, tra cui Juan Maino, scomparso a 27 anni. Da Santiago del Cile, Margarita Romero, presidente dell’associazione in memoria delle vittime di Colonia Dignidad afferma: "Il criminale Doring, responsabile della scomparsa di centinaia di persone, elude nuovamente la giustizia. Il 12 novembre la Corte suprema ha deciso all’unanimità di richiedere l’estradizione. Ma ogni volta che siamo vicini alla verità, il criminale riesce a fuggire. Chiediamo spiegazioni alle autorità italiane".
Alice Gugliantini