Sbattuta a terra e presa a calci. Paura per una ragazza che lavora in stazione

E' stata aggredita da un uomo perché non era in grado di rispondere ad una sua richiesta sugli orari di un treno

Le indagini sono state eseguite dalla Polfer

Le indagini sono state eseguite dalla Polfer

Lucca, 15 aprile 2017 - E’ stata davvero una brutta esperienza quella vissuta da una ragazza del comune di Barga ma che lavora a Milano, vittima di un’aggressione verificatasi alla stazione di Milano centrale. È stata sbattuta a terra, picchiata con calci e prima ancora colpita agli occhi. Solo perché non era stato in grado di rispondere alle richieste di un uomo che aveva chiesto informazioni su un servizio.

E’ accaduto nei giorni scorsi ad una giovane di venticinque anni. Il tutto presso la sala Lounge di Italo Treno dove la ragazza lavorava per fornire informazioni e assistenza alla clientela. Ad un certo punto si è presentato un uomo che ha richiesto un biglietto ed informazioni per una tratta non di competenza di Italo. Alla risposta da parte della giovane che ha spiegato di non poterlo aiutare in quanto quel servizio era erogato da un altro operatore, l’uomo avrebbe dato in escandescenze, colpendo con le dita gli occhi della giovane che è caduta a terra. Sono stati momenti concitati e la ragazza sarebbe stata colpita anche con alcuni calci in testa, come racconta Sara Tripodi funzionario attività ferroviarie CGIL Trasporti Lombardia che sta seguendo la vicenda.

Per fortuna in zona si trovavano degli agenti della Polfer che hanno udito le grida e sono accorsi bloccando l’aggressore che poi sarebbe stato arrestato. Le indagini sono ancora in corso anche per capire il perché di tale violenza da parte dell’uomo. “Quello della sicurezza nelle stazioni ferroviarie della Lombardia, Milano centrale in testa, ma soprattutto Milano Rogoredo, è un problema che CGIL trasporti sta seguendo con attenzione – ci dice la stessa sindacalista - L’ultima lettera di allarme, inviata a NTV (Nuovo trasporto viaggiatori che gestisce i treni Italo) ed alle altre aziende che operano nel settore risale al 12 aprile scorso. Ed anche in questa si sottolinea il problema sicurezza e si ricordava in particolare che non sono mancati già in passato episodi di aggressioni verbali alle operatrici. Cercavamo di avere maggiori risposte sul tema della sicurezza e dopo quanto accaduto a questa giovane le risposte non possono più tardare”.

La ragazza ora e a casa in convalescenza. Non vuole però parlare di quanto le è accaduto. Per lei, per il suo stato d’animo, parlano comunque le poche righe che abbiamo letto sulla sua pagina Facebook: “Il trauma più grande è quello psicologico, i lividi poi passano. Ma fidarsi del genere umano è difficile”.