Salvini, selfie e comizio ”La Toscana e poi Lucca“

Il leader della Lega ha aperto ieri mattina al Plaza il suo tour per lanciare la candidatura di Ceccardi alla Regione: ”Manderemo Rossi e Giani a casa“

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Visita mordi e fuggi a Lucca per Matteo Salvini, impegnato nel suo giro elettorale in vista delle prossime regionali. Il segretario della Lega (che a Lucca è saldamente il primo partito) ha dormito lunedì notte in centro storico all’Hotel Santori, dopo essere arrivato da una cena svoltasi a Torre del Lago.

Ieri mattina era a passeggio per le vie cittadine, salutato da molti lucchesi che gli hanno chiesto l’immancabile selfie. Poi, un caffè rapido al Plaza di piazza Grande e via verso la prossima tappa di un tour a sostegno di Susanna Ceccardi, candidata leghista alla presidente della Regione. Non prima di un comizio volante improvvisato di fronte a un centinaio di simpatizzanti.

"Datemi una sedia", ha esordito Salvini prima di iniziare a dialogare con i presenti, dopo una selva di selfie, di pacche sulle spalle e la consegna di una maglia della Lucchese. "Questi colori non possono non piacermi", il commento del leader leghista, noto tifoso del Milan. Dall’alto dell’improvvisato palco Salvini ha parlato delle imminenti regionali, ma anche della situazione nazionale, non trascurando qualche accenno a Lucca, presente anche l’ex candidato sindaco Remo Santini ("Mi hanno invitato per fare un punto sull’opposizione", spiega).

"Era un po’ che mancavo da Lucca – ha esordito – abbiamo meno di tre mesi per mandare a casa Rossi e Giani. Poi penseremo a Lucca dove dobbiamo partire per tempo e dove dobbiamo vincere. Stavolta per le Regionali corriamo uniti e possiamo farcela: loro hanno paura. Abbiamo una squadra forte e con alla testa un ex sindaco come la Ceccardi che quello che ha promesso ha mantenuto. E’ un sogno quello di liberare la Toscana, ma possiamo farcela: di fronte abbiamo un governatore uscente che, riflessi penali a parte, non ha trovato di meglio che consegnare a una società francese il trasporto pubblico".

Poi, fa capire, toccherà al governo nazionale a cui riserva duri strali. "Arrivando qui ho parlato con alcune persone – ha aggiunto – tutti mi hanno detto che non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione. Per non parlare delle vicende della scuola, dove abbiamo un ministro che farebbe fatica a passare l’esame di terza media. Fanno finta di essere disponibili a ascoltare le nostre proposte, ma sono balle: proveremo a batterli in Parlamento e se non ce la faremo, chiederemo il vostro aiuto: l’Italia non può morire. Vi voglio portatori sani del cambiamento". Un caffè al volo, ancora foto e via per una fitta serie di appuntamenti che nell’arco della solita giornata lo porteranno in quattro diverse province. Finita l’emergenza sanitaria, Salvini e la sua macchina da guerra in perenne movimento sono tornati.