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Robot in camice bianco “Una sfida importante ma non priva di rischi“. Il dibattito tra medici

L’intelligenza artificiale al centro del convegno dell’Ordine dei Medici . Il presidente Quiriconi: “ “Preziosa sia per le diagnosi che in chirurgia . l’intelligenza artificiale non deve sopperire le carenze di organico“.

Quanto è un valido, sofisticatissimo alleato? E quanto invece può rappresentare un’ingerenza e un rischio nel lavoro del medico? L’Ordine dei Medici ha dedicato una prima tappa di una serie di convegni dedicati proprio all’intelligenza artificiale in ambito sanitario con focus dedicati all’oculistica, dermatologia e anche diagnosi del tumore al seno.

Quante certezze e quanti punti di domanda?

“E’ un fatto che l’intelligenza artificiale stia entrando prepotentemente nella diagnostica e nella terapia medica – spiega il presidente dell’Ordine provinciale dei medici, Umberto Quiriconi –, ma anche nella predittività, ovvero gli screening delle malattie, soprattutto tramite l’analisi della genomica“.

Ma l’intelligenza artificiale può far di più e meglio del medico?

“L’accuratezza diagnostica è assoluta o almeno largamente superiore di quella che può derivare da osservazione cliniche e dalle metodiche di esame in atto. L’intelligenza artificiale applicata alla diagnostica per immagini riesce a determinare patologia nello stadio estremamente precoce rispetto alla radiologia tradizionale. E anche nella diagnosi ultrasonografica individua lesioni piccolissime, nemmeno immaginabili con le metodiche in uso“.

Cosa ci può rivelare la genomica?

“Un ambito molto ampio della prevenzione. Analizzando il Dna dell’individuo sappiamo cosa gli succederà nella vita. E ciò può essere terribile se ci pensiamo, ma può anche servire per correre ai ripari. Poi c’è tutto l’ambito chirurgo e neuro riabilitativo“.

Chi è fisicamente l’intelligenza artificiale in corsia?

“Si tratta di sistemi informatici raffinati che si basano su una raccolta di dati enorme che poi diviene patrimonio del sistema informatico e viene utilizzata nel caso particolare“.

Ne disponiamo?

“La robotica è molto presente in ambito universitario, in parte anche nei nostri ospedali. A Lucca, ad esempio, in ambito vertebrale. A Cisanello c’è il reparto della chirurgia toracica robotica. La genomica esiste ma per ora a Roma. L’intelligenza artificiale è un qualcosa in divenire che presto farà parte del nostro quotidiano“.

Il radiologo perderà il lavoro?

“Gli esperti oggi ci tranquillizzano. Sia per l’immissione dei dati sia per l’estrapolazione diagnostica è necessaria la supervisione umana. Poi è chiaro come tutte le cose se ne può fare un buono o cattivo uso“.

Qual è il cattivo uso?

“In un momento di carenza personale medico può succedere che il consulto non lo facciamo con il medico di persona ma con il medico da remoto, attraverso il teleconsulto. Ma non è corretto. La telemedicina è un ambito dell’intelligenza artificiale che ha la sua valenza per la trasmissione dei dati dei pazienti in zone disagiate, pazienti che hanno bisogno di monitoraggio continuo per trasmissione dei dati vitali elementari, come valori cardiaci, respiratori, la saturazione. Il cattivo uso può essere dettato da situazioni contingenti come la carenza del personale. Problema che purtroppo esiste“.

Laura Sartini