Sono a rischio di accorpamento gli istituti scolastici che hanno meno di 900 iscritti (foto di archivio)

Si alza a 900 alunni l’asticella del dimensionamento scolastico, contemporaneamente però si abbassano i numeri per denatalità. Il risultato saranno ancora e sempre tagli al sistema scuola? Il Provveditore, Donatella Buonriposi, getta acqua sul fuoco: “Ci sono realtà a forte rischio ma Lucca non è tra queste – dichiara – . Nella veste di assessore mi preoccupai già all’epoca di questo aspetto e così formai gli istituti comprensivi omogenei per numeri e per vicinanza territoriale. Ci furono proteste vivaci anche in consiglio comunale da parte delle famiglie, ricordo, ma è stata una razionalizzazione che oggi fa scudo contro l’ipotesi tagli da parte del Governo che comunque non è ancora ufficializzata. E poi chiariamo: non si tratta di depennare, accorpandole, le classi. Casomai il provvedimento avviene a livello di istituto comprensivo, quindi con un diverso assetto solo sotto il profilo amministrativo“.  Al contrario per Antonio Mercuri, segretario provinciale Flc Cgil, la situazione è da allarme rosso. “Penso a istituti sottodimensionati come Castiglione, Pescaglia, Ponte Stazzemese, ma anche il comprensivo Lucca 4, il Lucca 3, dove i numeri non confortano – premette –. Il Governo ha inserito il provvedimento nel documento di bilancio, quindi purtroppo sarà realizzato. E se è vero che questo significa una svolta “solo“ a livello amministrativo – perchè la scuola che perde l’autonomia perchè sotto 900 alunni perde in realtà il dirigente e la figura del segretario Dsga – è vero che questo cambia gli equilibri, e sposta il polo attrattivo anche per le famiglie. L’esperienza insegna: le famiglie, con il tempo, tendono a scegliere le scuole gestite “in casa“ piuttosto che attraverso reggenze, perchè c’è più filo diretto, più identità“. Il rischio, secondo il referente Cgil per la scuola, è una sorta di effetto domino. “E’ fortunato chi risiede in città, molto meno chi sta nel piccolo paese della Garfagnana – esemplifica –. Questo provvedimento rischia proprio di andare ulteriormente a desertificare le piccole, importantissime realtà del nostro territorio e non solo. E’ una questione culturale, di società, non riguarda solo i posti di lavoro. E’ molto più ampia e grave“.  A mettere sale sulla ferita è anche l’ultima decisione presa in sede di consiglio dei ministri: “L’autonomia differenziata per regione non farà altro che acuire il problema, A questo – evidenzia Mercuri – si unisce il calo di natalità che colpisce tutta Italia, e che ci fa perdere 3-400 alunni ogni anno anche nella nostra provincia“. Quindi anche le scuole che ad oggi galleggiano appena oltre quota 900 alunni non possono dormire tra due cuscini: dalle ultime iscrizioni, chiuse da poche ore, potrebbe già emergere un nuovo calo ponderale, soprattutto nella scuola dell’infanzia e nella primaria. E pioverebbe sul bagnato. Laura Sartini

Cronaca

Si alza a 900 alunni l’asticella del dimensionamento scolastico, contemporaneamente però si abbassano i numeri per denatalità. Il risultato saranno ancora e sempre tagli al sistema scuola? Il Provveditore, Donatella Buonriposi, getta acqua sul fuoco: “Ci sono realtà a forte rischio ma Lucca non è tra queste – dichiara – . Nella veste di assessore mi preoccupai già all’epoca di questo aspetto e così formai gli istituti comprensivi omogenei per numeri e per vicinanza territoriale. Ci furono proteste vivaci anche in consiglio comunale da parte delle famiglie, ricordo, ma è stata una razionalizzazione che oggi fa scudo contro l’ipotesi tagli da parte del Governo che comunque non è ancora ufficializzata. E poi chiariamo: non si tratta di depennare, accorpandole, le classi. Casomai il provvedimento avviene a livello di istituto comprensivo, quindi con un diverso assetto solo sotto il profilo amministrativo“. 
Al contrario per Antonio Mercuri, segretario provinciale Flc Cgil, la situazione è da allarme rosso. “Penso a istituti sottodimensionati come Castiglione, Pescaglia, Ponte Stazzemese, ma anche il comprensivo Lucca 4, il Lucca 3, dove i numeri non confortano – premette –. Il Governo ha inserito il provvedimento nel documento di bilancio, quindi purtroppo sarà realizzato. E se è vero che questo significa una svolta “solo“ a livello amministrativo – perchè la scuola che perde l’autonomia perchè sotto 900 alunni perde in realtà il dirigente e la figura del segretario Dsga – è vero che questo cambia gli equilibri, e sposta il polo attrattivo anche per le famiglie. L’esperienza insegna: le famiglie, con il tempo, tendono a scegliere le scuole gestite “in casa“ piuttosto che attraverso reggenze, perchè c’è più filo diretto, più identità“.
Il rischio, secondo il referente Cgil per la scuola, è una sorta di effetto domino. “E’ fortunato chi risiede in città, molto meno chi sta nel piccolo paese della Garfagnana – esemplifica –. Questo provvedimento rischia proprio di andare ulteriormente a desertificare le piccole, importantissime realtà del nostro territorio e non solo. E’ una questione culturale, di società, non riguarda solo i posti di lavoro. E’ molto più ampia e grave“. 
A mettere sale sulla ferita è anche l’ultima decisione presa in sede di consiglio dei ministri: “L’autonomia differenziata per regione non farà altro che acuire il problema, A questo – evidenzia Mercuri – si unisce il calo di natalità che colpisce tutta Italia, e che ci fa perdere 3-400 alunni ogni anno anche nella nostra provincia“. Quindi anche le scuole che ad oggi galleggiano appena oltre quota 900 alunni non possono dormire tra due cuscini: dalle ultime iscrizioni, chiuse da poche ore, potrebbe già emergere un nuovo calo ponderale, soprattutto nella scuola dell’infanzia e nella primaria. E pioverebbe sul bagnato.
Laura Sartini

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Rischio tagli sotto quota 900 alunni Ecco gli istituti lucchesi in bilico

Il provveditore Buonriposi: “Nella peggiore delle ipotesi comunque non saranno toccate le classi“. Mercuri (Cgil Scuola): “Lucca 3 e 4, Castiglione e Pescaglia con il punto interrogativo. Problema culturale“

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