Rapine e furti, 14 indagati. Due bande e un’unica regia

Colpi in mezza Toscana, in particolare nelle province di Lucca, Pisa e Firenze

I due clan agivano in sinergia riuscendo a mettere a segno colpi elaborati in particolare fra le province di Lucca e Pisa

I due clan agivano in sinergia riuscendo a mettere a segno colpi elaborati in particolare fra le province di Lucca e Pisa

Lucca, 12 agosto 2018 -  A far da collante tra un gruppo di albanesi e uno stuolo di soggetti di etnia rom – tutti predatori seriali –, c’è lei, detta «La vecchia». Si tratta di una 47enne italiana, nata a Pontedera e residente a Castelfranco (Pisa). Lei, insieme a tutti gli altri sono rimasti incastrati da un’intensa attività d’indagine scattata su un episodio specifico: una Bmw rubata il 16 ottobre del 2016 che, dopo aver speronato una macchina dei carabinieri, si dava alla fuga nei campi nella zona di Vecchiano. I dati di traffico telefonici e telematici, integrati con quelli dell’antifurto satellitare di cui il veicolo era dotato, hanno consentito agli inquirenti di individuare alcune utenze telefoniche che sono poi state sottoposte ad attività di intercettazione. Indagini poi estese anche alle conversazioni tra presenti a bordo dei veicoli individuati con il progredire dell’inchiesta. Così è stato smascherato un gruppo di criminali – in tutto 14 individui – dediti ai furti nelle case.

Due bande di diversa etnia e sinergiche, senza alcuna difficoltà d’integrazione, grazie al fine comune, e con condotte gravissime dato l’accertato utilizzo delle armi da sparo impiegate nel corso di alcune intrusioni notturne e, in alcune circostante, rese più gravi dall’utilizzo delle sostanze stupefacenti. E’ nell’hinterland pisano, tra Vecchiano e San Giuliano che venivano prese – secondo la procura – le decisioni criminali: «Si va vicino o lontano?». Sono ventitré gli episodi – tra 2016 e 2017 - per i quali, a vario titolo, i soggetti sono indagati: razzie di anelli, preziosi di ogni sorta, cellulari, orologi, bancomat con cui fare prelievi, denaro contante. Ma ci sono stati episodi ancora più gravi. Come la rapina del 6 aprile 2017 a San Giuliano (Pisa), quando minacciarono e usarono violenza contro due coniugi. Colpi sono stati messi a segno anche a Santa Maria a Monte, Cascina, Pisa, Massa Macinaia (Lucca), Cerreto Guidi (Firenze), Vecchiano, Campiglia Marittima (Livorno), Piombino e Firenze. Le intercettazioni raccontano le serate: «Facciamo finta di telefonare... la gente sta andando a letto». Finito il colpo si spartivano il bottino: «Quanto vuoi... invece alla Vecchia quando tocca?». Le indagini non sono ancora concluse. Su tutti pende la richiesta di custodia in carcere.

Carlo Baroni