Lucca, camici bianchi in stato di agitazione. Cgil, Cisl e Uil vanno dal Prefetto

I sindacati: "In tilt il pronto soccorso del San Luca e in Valle per condizioni di lavoro non più tollerabili". La denuncia riguarda il rischio di non erogare servizi e di gravare sulla salute dei lavoratori

Situazione sempre più difficile per il Pronto soccorso (Foto archivio)

Situazione sempre più difficile per il Pronto soccorso (Foto archivio)

Lucca, 2 agosto 2022 - E’ guerra nera da parte dei camici bianchi nei confronti dell’azienda sanitaria locale. Le avvisaglie c’erano tutte ma oggi la protesta dei sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl tracima per sfociare in stato di agitazione dei lavoratori “per le condizioni di lavoro insostenibili alle quali sono costretti i lavoratori della sanità della ASL Toscana Nord Ovest“. E’ un problema generale quello della carenza degli organici che riguarda tutti i settori della Asl Tno – affermano Lorena Maggiolo, Elisabbetta Battistoni, Enzo Mastorci, Maria Grazia Simoni, Pietro Casciani e Andrea Lunardi – tuttavia per il Pronto Soccorso del Presidio di Lucca e della Valle del Serchio la criticità dovuta al peggioramento delle condizioni di lavoro del personale addetto è divenuta preoccupante anzi è il caso di dire non più tollerabile e la mancanza di un’adeguata dotazione organica sta mettendo a serio rischio sia l’assistenza sanitaria erogata che la salute degli operatori. Per questo abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione dinanzi al Prefetto di Pisa”.

Per le organizzazioni siamo al punto del non ritorno, con “il numero di operatori addetti al Pronto Soccorso che è sceso sotto la soglia del consentito dalla legge e dai contratti, va considerato che il personale rimasto “sul campo” è già logorato da più di due anni di emergenza sanitaria, per cui è facile comprendere l’impossibilità di affrontare oggi turni di lavoro in sicurezza, nelle condizioni proposte dalla Asl, essendo peraltro incompatibili con il rispetto degli istituti contrattuali relativi al riposo e al recupero delle energie psico-fisiche necessarie a rendere prestazioni in sicurezza“. I referenti sindacali del settore di Cgil Cisl e UIl tengono poi a precisare che al momento affrontano la situazione più grave, rappresentata appunto dal Pronto Soccorso, dove il problema della carenza di organici è oggi insostenibile e il personale addetto, per l’eccessivo carico di lavoro risulta anche esposto ad un rischio professionale elevatissimo. Questo è il punto prioritario, ma ancora non esaurisce la mole dei problemi: “la protesta proseguirà anche per tutte le altre situazioni critiche presenti nei vari settori attenzionati“.

Le Organizzazioni Sindacali fp cgil, cisl fp, uil fpL hanno dunque scelto l’extrema ratio, quella dell’agitazione sindacale. “Siamo perfettamente consapevoli del momento critico di fronte al quale ci troviamo tutti, ma in considerazione delle mille criticità, che gravano su personale e servizio, abbiamo deciso di dichiarare lo stato di agitazione del personale dinanzi al Prefetto di Pisa al quale chiediamo di essere convocati per l’espletamento del tentativo di conciliazione entro il termine previsto dalla legge, allo scopo di trovare soluzioni che possano rendere le condizioni di lavoro degli addetti sostenibili e in sicurezza sotto ogni profilo“.