Prefetto e presidente della Provincia incontrano i maestri esclusi dalle graduatorie

Una sentenza del Consiglio di Stato 'blocca' i docenti col diploma magistrale ottenuto entro il 2001/2002. Sono 633 gli insegnanti coinvolti nella sola provincia di Lucca

Il tavolo dell'incontro

Il tavolo dell'incontro

Lucca, 7 marzo 2018 - Da un lato l'impegno istituzionale della Prefettura a segnalare al Governo centrale la situazione dei docenti precari delle scuole primarie e dell'infanzia del territorio e, dall'altro, l'azione più politica del presidente della Provincia Luca Menesini a farsi portavoce del malcontento che riguarda circa 633 maestri precari abilitati coinvolti in provincia di Lucca, esclusi dalle graduatorie per l'immissione in ruolo, a causa della sentenza del Consiglio di Stato del 20 dicembre scorso con cui è stato stabilito che il diploma magistrale ottenuto entro il 2001/2002 non costituisce titolo sufficiente per inserimento nelle graduatorie ad esaurimento. Questi i risultati dell'incontro svoltosi oggi (mercoledì 7) in Prefettura tra una delegazione di docenti, il Prefetto di Lucca Maria Laura Simonetti e il presidente della Provincia Menesini.

Incontro, sollecitato proprio da Menesini, durante il quale gli insegnanti hanno esposto le loro ragioni e le loro diffuse preoccupazioni sulla situazione venutasi a creare a livello nazionale che mortifica il lavoro dei maestri e ne prolunga lo stato di precarietà. Secondo i docenti la questione discrimina fortemente migliaia di insegnanti in tutta Italia, e ne lede la dignità umana e professionale, senza contare l'aspetto della continuità didattica delle classi in un corso di studi fondamentale per la crescita dei bambini. Tra i rischi evidenziati dalla delegazione di maestri, quello di una precarizzazione senza limiti di sorta per l'inaccessibilità di accesso al ruolo a tempo indeterminato, con il diploma magistrale conseguito prima del 2002 che ha valore legale unicamente come titolo di studio idoneo per la partecipazione solo a sessioni di abilitazioni all'insegnamento ai concorsi, senza consentire – di per sé – l'accesso ai ruoli.

La questione è molto complessa e riguarda in primis gli aspetti legislativi che regolano l'accesso alla professione docente. La delegazione ha anche annunciato che entro fine marzo si dovrebbe pronunciare l'Avvocatura dello Stato su istanza del Miur, ma l'impressione è che anche questo pronunciamento, qualunque esso sia, non sciolga più di tanto la matassa. Dal canto suo il presidente Menesini ha ricordato che è già stata presentata una mozione sull'argomento firmata dal capogruppo del Pd in Consiglio provinciale Nicola Boggi che sarà discussa nella prossima seduta consiliare a Palazzo Ducale. Un documento che, una volta approvato com'è auspicabile, sarà inviato a tutti i Comuni del territorio affinché venga discusso nei rispettivi consigli comunali.