Lucca, il postino adesso suona fino all’ora di cena (e il sabato)

Il nuovo piano di Poste Italiane si adatta ai tempi che cambiano: crolla il volumedi posta ordinaria, cresce quello dei pacchi a causa degli acquisti online

Il nuovo modello, approdato il 16 aprile in città, rende più ampi gli orari di consegna della posta a firma e dei pacchi

Il nuovo modello, approdato il 16 aprile in città, rende più ampi gli orari di consegna della posta a firma e dei pacchi

Lucca, 24 maggio 2018 - Il vecchio postino diventa «portalettere business». E, soprattutto, da questa settimana ha iniziato a consegnare anche nel pomeriggio e nei week end. L’ultima busta, o pacco, può arrivare a casa qualche minuto prima di cena, a un quarto alle otto. La rivoluzione annunciata ha un nome: «Joint Delivery». E anche un «movente»: la necessità stringente di Poste Italiane di riconvertirsi visto che la consegna della posta ordinaria sta calando a picco e cresce a dismisura quella dei pacchi dettata dagli acquisti online.

A illustrarne i dettagli è Maddalena Torelli, responsabile del recapito per Toscana e Umbria, che ieri mattina ci è venuta a trovare in redazione insieme a Paolo Pinzani e Giusy Ciullo, responsabili della comunicazione territoriale. Dimenticatevi la tracolla stracolma di lettere: il mercato della corrispondenza dal 2008 al 2017 è stato praticamente dimezzato, fagocitato dalla digitalizzazione. Mentre vengono consegnati in media due pacchi a testa, ben 40 milioni nel 2017 in Italia e 206mila nello stesso anno nella nostra provincia.

«Cambiare rotta era d’obbligo – spiega Maddalena Torelli –, e il nuovo modello di consegna, Joint Delivery, firmato dai sindacati, si articola su due reti di consegna. La prima è la base che recapiterà la posta ordinaria in cassetta ma avrà anche una quota di posta a valore aggiunto come raccomandate e assicurate». Poi c’è la rete business: «Inizia a orario differito di due ore rispetto alla prima, e continua fino alle 19.45, anche il sabato. Consegna tutto il postato a valore aggiunto, a firma (fatture e altro) e i pacchi. Con le due reti in pratica siamo presenti sul territorio tutto il giorno e tutti giorni». In provincia sono 33 i comuni coinvolti dal nuovo modello partito il 16 aprile scorso nel capoluogo e a Capannori e che, entro la fine di maggio, coprirà l’intera provincia.

I postini sono «hi-tech», anche questa è stata una piccola grande rivoluzione silenziosa: 173 dispongono dei nuovi palmari, con firma in digitale, di cui 55 sulla città e 97 già dotati di tecnologia android. Ma i comuni a bassa densità di corrispondenza avranno la posta a singhiozzo.

A giorni alterni. «In questi casi, nel caso di accordi commerciali ad hoc – spiega la referente di Poste Italiane – sarà possibile integrare il servizio con linee business dedicate». Un’altra cosa i referenti dell’azienda ci tengono a chiarire: Poste non dà appalti a terzi, svolge il servizio, sia di corrispondenza che di consegna pacchi, direttamente, in prima persona. «Nessun servizio in appalto – sottolinea Maddalena Torelli – casomai ci capita di dover provvedere alla consegna della posta in seconda battuta. Questo perché i soggetti privati, al contrario di Poste Italiane, non coprono capillarmente tutto il territorio e quindi ci chiedono di ripostalizzare la corrispondenza originariamente assegnata a loro, con ritardi che sollevano polemiche degli utenti ma che non dipendono da noi».