Poliziotto-rapinatore: " Il suo gesto dovuto a problemi economici"

L'uomo resta in carcere dopo l'interrogatorio

La Conad di S.Alessio

La Conad di S.Alessio

Lucca, 2 ottobre 2015 - Ha ammesso i fatti, quel tentativo di rapina alla fine fallito grazie alla determinazione di due dipendenti del supermercato Conad che voleva derubare di 4mila euro, e di un ragazzo ghanese che gli sono corsi dietro per cercare di fermarlo.

Daniele Trubiano, poliziotto lucchese di 50 anni in forza alla Digos di Pisa e che lunedì sera aveva tentato di rapinare - pistola alla mano - l’ipermercato di S.Alessio, è stato interrogato ieri mattina nel carcere lucchese del San Giorgio dal giudice per le indagini preliminari Riccardo Nerucci alla presenza anche del sostituto procuratore Salvatore Giannino. Un Trubiano che dunque ha ammesso ciò che aveva fatto, parlando a lungo, anche delle motivazioni che lo hanno spinto a compiere quel gesto. Ha ammesso anche che aveva problemi economici a causa di debiti dovuti a finanziamenti che aveva assunto. Ma, al tempo stesso, ha specificato anche che non aveva intenzione di fare male a nessuno.

Trubiano è apparso pentito, anche se in ogni caso il pm adesso farà compiere accertamenti per capire se abbia commesso altre rapine. Le indagini infatti si stanno indirizzando verso episodi simili - come modus operandi - a quello di lunedì sera. L’arresto è stato convalidato e al momento Trubiano resta in carcere. Un episodio che ha fatto parlare, soprattutto visto che a compiere tale gesto è stato un esponente delle forze dell’ordine. Quella sera Trubiano - che per diverso tempo ha abitato a S.Angelo in Campo prima di trasferirsi a Pisa - è entrato all’interno del supermercato Conad, passamontagna calato: dallo zaino azzurro ha estratto la pistola ripetendo ai presenti "state fermi".

Puntando la pistola verso i cassieri si è fatto consegnare 4mila euro. Poi è fuggito, inseguito dai due cassieri e dal giovane ghanese. Sulla sua strada però ha incontrato un ciclista che, di fatto, gli ha ostacolato la corsa forsennata. In pochi attimi, i tre gli sono stati addosso. Subito dopo è arrivata la polizia. Un gesto eroico quello dei dipendenti e del ghanese: non potevano sapere che quell’arma fosse vera, pur con un proiettile di calibro diverso in canna, capace dunque di esplodere un colpo magari a scopo intimidatorio, ma destinata poi a incepparsi.

Cristiano Consorti