#Parliamone, quando il fumetto diventa terapeutico

Il fumetto e la sua placida forza dirompente può arrivare dove nessun altro, fino ad essere addirittura terapeutico. I Comics sono la dimostrazione della sua potenza attrattiva, che in questi giorni è stata colta e rilanciata attraverso una campagna di sensibilizzazione per abbattere lo stigma legato alle patologie di ordine psichiatrico, grazie all’impegno e alla disponibilità di importanti fumettisti del panorama nazionale e internazionale.

Questo è il progetto che la Fondazione BRF – Istituto per la Ricerca Psichiatrica lancerà ufficialmente lunedì 18 gennaio in occasione del Blue Monday, la giornata convenzionalmente riconosciuta come la più triste dell’anno. E quale migliore occasione per parlare di salute mentale se non questa?

"Abbiamo scelto – spiega il presidente della Fondazione BRF, lo psichiatra Armando Piccinni – come nome della campagna di sensibilizzazione #Parliamone. È fondamentale innanzitutto parlarne, infatti, per abbattere uno stigma che pesa soprattutto sul malato e sui suoi familiari. Il pregiudizio sui disordini mentali porta spesso alla condanna sociale della persona, che penserà quindi di dover nascondere il suo disturbo e, nei casi peggiori, di isolarsi per timore o vergogna". La campagna di sensibilizzazione, dunque, mira a rompere la “bolla del silenzio” avvalendosi dell’importante aiuto di nomi del fumetto italiano e internazionale, tra cui Yao Xiao, Carlotta Scalabrini, Alessandro Baronciani, Fabio Magnasciutti e Mario Natangelo, che hanno dato la disponibilità a donare una loro opera a favore della campagna #Parliamone. "Siamo convinti – conclude il professor Piccinni – che le immagini abbiano il potere formidabile di rendere comprensibile sofferenza e emozioni, più di quanto potrebbero fare mille parole". Grazie alle illustrazioni donate alla Fondazione, sono state realizzate t-shirt e gadget disponibili sul sito www.worthwearing.org.