"Ok a case più ecologiche, ma servono incentivi"

Prestazioni energetiche, Pietro Lucchesi del direttivo nazionale dell’Ordine dei geometri commenta la bozza di revisione della direttiva europea

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I nostri edifici? Entro il 2050 dovranno garantire le emissioni zero, ma nel frattempo, altre scadenze riguardanti l’efficientamento energetico, sono state fissate a partire dal 2030. È quanto contenuto nella bozza di revisione della direttiva europea riguardante le prestazioni energetiche in materia di edilizia, che il prossimo 9 febbraio sarà all’esame della Commissione energia del Parlamento Europeo. Si tratta di un passaggio molto importante, che coinvolgerà tutti gli edifici esistenti: i quali dovranno raggiungere le emissioni zero entro il 2050 e per questo sono previsti avanzamenti graduali per gli immobili residenziali: raggiungere la classe energetica E entro il 1° gennaio 2030 e quella D entro il 1° gennaio 2033. La questione, secondo gli addetti ai lavori, è di per sé un fatto positivo. La conferma arriva anche dal rappresentante dei geometri a livello nazionale: Pietro Lucchesi, professionista lucchese, è infatti membro del direttivo del Consiglio nazionale dei geometri. Lucchesi evidenzia la bontà dell’impianto normativo.

"Accogliamo con soddisfazione la direttiva che, in quanto tale, dovrà comunque essere discussa al fine di renderla omogenea in ogni Stato membro; riteniamo che si tratti della direzione giusta al fine di abbassare il consumo energetico e usare energie rinnovabili perché tutto ciò sia compatibile con l’ambiente, nell’ottica della decarbonizzazione; rimane il fatto che al di là della tempistica, è importante trovare forme idonee di incentivi: è impensabile - prosegue il professionista - che questa grande e necessaria operazione, debba gravare solo sui soggetti proprietari". Insomma, ben vengano gli indirizzi politici che mirano a rendere meno energivore le nostre abitazioni, a patto che tutto questo sia possibile, per esempio, attraverso incentivi sul modello dei bonus, al netto delle turbolenze di cui è stata protagonista la trascorsa normativa e, sottolinea Lucchesi, "con un’attenta vigilanza sulle possibili frodi".

Ancora Lucchesi: "Nella nostra città – ma il dato è spalmabile sull’intero territorio nazionale – abbiamo 34 del patrimonio immobiliare che ha bisogno di interventi perché altamente energivoro; parliamo di edifici risalenti agli anni ‘60, ‘70 e ‘80, anche perché, il vero cambiamento, è avvenuto con l’approvazione della legge 1922005; inoltre, dobbiamo intervenire affinché, insieme all’efficientamento energetico, si proceda con la messa in sicurezza degli edifici, per esempio dal punto di vista sismico, perché non avrebbe senso efficientare un edificio fragile. Occorre - conclude l’esponente del Consiglio nazionale dei geometri - attuare una strategia di pianificazione, per convertire gli edifici a emissioni zero, rendendoli oltre che efficienti, anche maggiormente sicuri".

Maurizio Guccione