Covid e al freddo: l’odissea di due anziani. Con un lieto fine

Per far accedere i tecnici a riparare la caldaia guasta si è reso necessario l’intervento di sanificazione di tutto l’appartamento

Determinante il supporto del sindaco Fornaciari per risolvere la vicenda

Determinante il supporto del sindaco Fornaciari per risolvere la vicenda

Porcari (Lucca), 31 ottobre 2020 - Solitudine più burocrazia uguale solidarietà. L’incredibile equazione assume un valore ancora maggiore in tempi di Covid, laddove il virus complica la vita quotidiana ai più deboli, agli anziani, già soggetti a rischio. La storia merita davvero di essere raccontata. Due fratelli di una sessantina di anni ciascuno che vivono da soli, residenti a Porcari e positivi al Coronavirus, quindi in isolamento, hanno avuto un guasto alla caldaia, per colmo di sfortuna collocata all’interno dell’abitazione. Talvolta si trova in uno stanzino fuori, o sul terrazzo. Stavolta no, nel cuore dell’appartamento. In casa i due pensionati al freddo e senza nemmeno l’acqua calda.

Interpellata una ditta, questa ha giustamente fatto notare che il protocollo prevede che la riparazione avrebbe potuto essere eseguita, ma solo con la dimora completamente sanificata e senza nessuno all’interno. I due fratelli, allora, disperati, non sapendo come risolvere la questione hanno telefonato al sindaco, il quale nei piccoli paesi è il referente di tutti, è davvero il primo tra i cittadini. Quasi tutti hanno il suo numero e lui cerca di risolvere i problemi.

«Due persone in difficoltà, bisognose e malate – spiega Leonardo Fornaciari – ho capito che dovevo fare qualcosa. Ho anche scritto all’azienda originariamente contattata per i lavori di rimessa in funzione del riscaldamento, ma purtroppo il virus impone certi comportamenti e quindi capisco anche il punto di vista dell’impresa. L’emergenza sanitaria crea imprevisti e problemi impensabili in precedenza. Non potevo però rimanere con le mani in mano, come si suol dire – prosegue Fornaciari – allora ho contattato il dottor Luigi Rossi dell’Asl che devo ringraziare, così come Acot, assistenza di continuità tra ospedale e territorio, perché grazie a questa sinergia abbiamo potuto sistemare i due fratelli in un albergo sanitario, dopo tre o quattro giorni di autentica odissea. Una soluzione ottimale, perché i due sono in quarantena, andavano fatti uscire per far sanificare gli ambienti e inviare il tecnico. Loro si sono rivolti a me – spiega il sindaco – e mi sono sforzato di trovare la quadra. Ora i due soggetti sono a posto, almeno per il momento. Certo è che una riflessione sorge spontanea: quante famiglie sono formate magari dai due coniugi anziani, con i figli che vivono altrove? Tante. E se si ammalano entrambi di Covid? Uno scenario a cui i Comuni e l’Asl devono pensare". Massimo Stefanini