Nuovi guai giudiziari per Mauro Rossetti Busa (nella foto), anarchico lucchese di 65 anni, che si trova in carcere per scontare una condanna a 7 anni e 9 mesi relativa al doppio attentato incendiario alla pompa di benzina Eni di Sant’Anna e alla sede di CasaPound in via Michele Rosi avvenuto la notte del 1 febbraio 2018. Adesso è accusato di aver spedito tre lettere di minaccia dal carcere, che seguivano una prima missiva, con cui comunicava al procuratore della Repubblica facente funzioni di Agrigento, Salvatore Vella, che avrebbe organizzato un attentato contro lui e altri magistrati che sarebbero “saltati in aria”. Il pubblico ministero della procura di Caltanissetta, Chiara Benfante, ha disposto la citazione a giudizio di Mauro Rossetti Busa, attualmente in carcere con l’accusa di essere stato legato ai gruppi anarco-insurrezionalisti e avere compiuto diversi attentati. Alle spalle ha già una lunga sierie di reati. Nel 1978 il primo attentato a un distributore di benzina. Arrestato per rapina, sequestro di persona e detenzione di armi, nel 1981 è promotore di una rivolta in carcere. Nel 1988, una volta uscito di cella, viene nuovamente arrestato con l’accusa di detenzione e fabbricazione di bombe molotov, attentati incendiari tra gli altri contro la Fininvest e la ditta di armamenti Panerai, gesti rivendicati dai Nuclei Proletari Resistenza Attacco (NPRA). Poi colleziona altri 11 anni di carcere per reati che vanno da atti per finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico. A Firenze, nel 2004, attacca un pm al processo: “Ti mando un pacco-bomba, la prossima sarà per te e per questi sbirri”. Nel dicembre 2017, rientrato a Lucca, viene arrestato per furto. Nel febbraio 2018 il duplice attentato con le molotov e l’arresto, cui fanno seguito minacce dal carcere anche a magistrati e avvocati lucchesi.

Cronaca

Nuovi guai giudiziari per Mauro Rossetti Busa (nella foto), anarchico lucchese di 65 anni, che si trova in carcere per scontare una condanna a 7 anni e 9 mesi relativa al doppio attentato incendiario alla pompa di benzina Eni di Sant’Anna e alla sede di CasaPound in via Michele Rosi avvenuto la notte del 1 febbraio 2018.
Adesso è accusato di aver spedito tre lettere di minaccia dal carcere, che seguivano una prima missiva, con cui comunicava al procuratore della Repubblica facente funzioni di Agrigento, Salvatore Vella, che avrebbe organizzato un attentato contro lui e altri magistrati che sarebbero “saltati in aria”. Il pubblico ministero della procura di Caltanissetta, Chiara Benfante, ha disposto la citazione a giudizio di Mauro Rossetti Busa, attualmente in carcere con l’accusa di essere stato legato ai gruppi anarco-insurrezionalisti e avere compiuto diversi attentati.
Alle spalle ha già una lunga sierie di reati. Nel 1978 il primo attentato a un distributore di benzina. Arrestato per rapina, sequestro di persona e detenzione di armi, nel 1981 è promotore di una rivolta in carcere. Nel 1988, una volta uscito di cella, viene nuovamente arrestato con l’accusa di detenzione e fabbricazione di bombe molotov, attentati incendiari tra gli altri contro la Fininvest e la ditta di armamenti Panerai, gesti rivendicati dai Nuclei Proletari Resistenza Attacco (NPRA). Poi colleziona altri 11 anni di carcere per reati che vanno da atti per finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico. A Firenze, nel 2004, attacca un pm al processo: “Ti mando un pacco-bomba, la prossima sarà per te e per questi sbirri”. Nel dicembre 2017, rientrato a Lucca, viene arrestato per furto. Nel febbraio 2018 il duplice attentato con le molotov e l’arresto, cui fanno seguito minacce dal carcere anche a magistrati e avvocati lucchesi.

Nuovi guai per l’anarchico Rossetti Busa: lettere minatorie contro i magistrati siciliani    

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