Anno nuovo, stesse battaglie; unica differenza il rinnovato vigore con il quale l’organizzazione ambientalista "Apuane Libere" dice "no" alla riapertura di cave dismesse da decenni sul territorio della Garfagnana. Una lotta attivata a salvaguardia delle Alpi Apuane e monito per decisioni future in merito, concretizzata con oltre 18 pagine di osservazioni presentate al Parco delle Alpi Apuane. In particolare, i rifermenti sono indirizzati alla contrarietà per la riapertura della cava Teso 2, un sito estrattivo di marmo dismesso che si trova nella valle dell’Acqua Bianca alle pendici del Monte Tombaccia. In questo sito la rinaturalizzazione ha già fatto il suo corso, in quanto la sua ultima autorizzazione è stata una proroga dell’attività nel 1972. "Così, dopo ben 50 anni e a discapito di tutte le ragionevoli prescrizioni, normative, direttive previste dal Pit della Regione Toscana - spiegano gli ambientalisti -, riaprendo questa vecchia ferita nel cuore delle Alpi Apuane, si continua a disinteressarsi degli habitat come delle recenti modifiche costituzionali che li tutelano". "Purtroppo - spiega Gianluca Briccolani, presidente dell’associazione Apuane Libere- le scelte di distruzione ambientale compiute dalle giunte comunali di alcuni comuni della Garfagnana, con Minucciano e Vagli di Sotto in testa, stanno attuando politiche da secolo scorso e senza futuro, con nuovi siti dove la natura viene annientata. Non riusciamo a capacitarci come nel 2023 si possa considerare il territorio come la panacea di tutti i bilanci economici e per questo si continui a riaprire cave chiuse da decenni con la falsa scusa di un inesistente plus occupazionale. Questo atto è successivo alla recente presentazione delle nostre osservazioni contro la riapertura di un’altra cava sulla settecentesca Via Vandelli, nel comune di Vagli di Sotto, che ribadiamo e rinforziamo con l’esame di un ulteriore sito estrattivo nella già massacrata valle dell’Acqua Bianca, a Minucciano. Possibile che non si arrivi a capire che continuando a far devastare e inquinare valli di straordinario pregio naturalistico e geologico, non si fanno gli interessi delle future generazioni, ma un mero interesse individuale degli attori direttamente coinvolti nell’attività economica? - domanda ai primi cittadini degli ambiti interessati il presidente Briccolani -. Certamente non può e non deve funzionare così. Al sindaco di Minucciano e alla sua amministrazione – conclude Briccolani - la richiesta di pronunciarsi ora sui presupposti e sulla necessità di rivedere e rigettare la riapertura della cava Teso 2 e delle altre in programma negli anni a venire". Fio. Co.