Nuova legge sul demanio idrico Geal rischia dei costi altissimi

Il presidente Mancini chiede alla Regione di modificare la proposta attualmente in discussione

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"La proposta di legge sulle disposizioni urgenti in materia di occupazioni del demanio idrico da parte dei gestori del servizio pubblico integrato che vuole approvare la giunta regionale Giani rischia di provocare pesanti ripercussioni dal punto di vista politico e sociale".

Lo afferma il presidente di Geal Gianmarco Mancini che sottolinea criticità sia per il rilascio delle concessioni, sia sul pagamento della penale prevista in caso di mancato rispetto degli obblighi, sia ancora sulla durata dell’accordo.

"I criteri di identificazione di questi punti – spiega Mancini – non sono certificati in maniera ufficiale e per fare quest’operazione Geal, come gli altri gestori, dovrebbero attivare degli incarichi professionali esterni, per svolgere i rilievi puntuali in campo e redigere idonea documentazione da presentare alla Regione. Nel caso di Geal si può ipotizzare che solo quest’attività di censimento e certificazione potrebbe costare centinaia di migliaia di euro".

Per il presidente della società che a Lucca si occupa dell’approvvigionamento idrico e degli scarichi fognari, la proposta regionale rischia di creare notevoli guasti. "Se non verrà significativamente modificato – aggiunge – avrà, dunque, come conseguenza quella di mettere in crisi un modello di gestione ispirato alla vicinanza alla comunità lucchese ed alla tutela del suo territorio e della preziosa risorsa idrica. Geal è una significativa realtà aziendale del settore, un modello efficiente, a dimostrazione di ciò basti vedere il dato significativo sulle perdite di rete".

Per Mancini la prima deleteria conseguenza del provvedimento sarebbero lo stesso il futuro aziendale e il rischio di un aumento significativo delle tariffe per i cittadini.