Nigeriani arrestati alla Croce Rossa. Il sindaco: "Quel centro va chiuso"

Tambellini: "Un contesto che può facilmente generare questi episodi"

Il sindaco Tambellini

Il sindaco Tambellini

Lucca, 8 dicembre 2018 - «Cosa ci stanno a fare quei 18-20 migranti nella strutura della Croce Rossa? Quel centro non ha più alcun senso». Sentenza chiara e netta da parte del sindaco Alessandro Tambellini il giorno dopo la notizia degli arresti di tre richiedenti asilo che spacciavano – e ricevevano clienti – in tutta comodità, proprio all’interno del centro di accoglienza della Croce Rossa, nell’area Tagliate. 

Sindaco, significa che secondo lei il centro della Croce Rossa per l’accoglienza dei migranti deve essere chiuso?

«Non ha più alcun senso una soluzione di quel tipo che poi rischia di essere terreno fertile per situazioni come quella che si è venuta a creare. Non si può permettere che questi fatti si verifichino, occorre prevenire».

E come?

«I migranti devono essere ospitati in centri più piccoli, che possono accogliere una, due unità, in modo da poter mantenere un’attenzione puntuale su di loro e non rischiare che certe situazioni sfuggano di mano e prendano il sopravvento. Ripeto: quello che è accaduto nell’area della Croce Rossa non può e non deve avvenire, anche perchè suscita reazioni sbagliate».

Teme che ci possano essere strumentalizzazioni, si riferisce forse al commento del ministro Salvini su Facebook?

«Non temo niente, dico soltanto che questi episodi possono gettar fango sull’ottimo lavoro svolto fino ad oggi dalle associazioni e da tutti quelli impegnati in questo difficile settore».

Ha parlato con la Croce Rossa, per capire come è successo, o con la Prefettura per sollecitare maggiori controlli?

«Non ancora. D’altra parte le indagini devono ancora fare il loro corso. Per quanto riguarda i controlli non mancano certo, e lo dimostra l’efficace iniziativa delle forze dell’ordine che non sono certo state inviate da Roma. Personalmente sono contento che abbiamo colto questo tipo di problematica, anch’io mi sono trovato a segnalare situazioni di questo tipo».

Nell’area delle Tagliate?

«No, mi riferisco a episodi che non hanno niente a che fare con la Croce Rossa, però è capitato anche a me di segnalarli».

Ha detto che il centro di accoglienza, in questa formula, non ha senso, ma la Croce Rossa sta cercando una nuova sede che abbia gli spazi per mantenerlo.

«La Croce Rossa porterà avanti i suoi progetti, vedremo».

Pensa che i tre nigeriani arrestati per spaccio rappresentino un caso isolato?

«So per certo che certi contesti possono facilmente creare le condizioni per questo tipo di episodi, quindi occorre agire a monte».