"Nel segno di Marco" L’impegno di Petri a fianco del figlio

Il maestro proget la pubblicazione di un libro

"Nel segno di Marco: questo dovrebbe essere il titolo del libro che vorrei scrivere, quanto prima, con l’aiuto di Gina Truglio della libreria Ubik, magari chiedendo la collaborazione del mio provveditore Donatella Buonriposi la quale mi conosce molto bene, per aver onorato pubblicamente la mia gloriosa carriera di maestro elementare": lo scrive Paolo Petri, dopo una vita passata in prima fila a lottare contro la disabilità, senza mai arrendersi. "Io e mia moglie ne abbiamo avute moltissime, insieme al nostro amatissimo figlio Marco (27 anni, spina bifida, seduto su sedia a rotelle sin poco dopo la sua nascita e in patologia grave fin dall’inizio) – scrive – ho lavorato per moltissimi anni sul tema della salute dell’inclusione sociale. Ho costruito come padre, come uomo come maestro di scuola numerosissimi progetti sociali e non, con le istituzioni di ogni parte politica nella mia adorata città, Lucca, in Provincia e in Regione senza averci ricavato un solo euro e di questo sono molto orgoglioso". Petri sottolinea come il tema della disabilità sia stato sempre toppo poco sostenuto, prima di tutto finanziariamente, anche se l’apprezzamento per il suo lavoro svolto non è mai mancato da parte della politica. "Tutti i politici locali, di ogni parte, mi hanno elogiato e ripetutamente ringraziato in questi lunghi anni, per questo mio grande impegno sociale, – conclude – ma a me non basta. Servono soldi, magari dal PNRR del governo, e molti, anche in questo periodo così difficile, soldi pubblici per la nostra Italia, per l’Europa e il mondo e vanno messi in primo luogo per la salute di tutti. Ho chiesto ripetutamente alla politica di darmi un ruolo ufficiale di manager della disabilità per il mio grande lavoro fatto in tanti anni a Lucca, per valorizzare la mia grande esperienza culturale ed etico-sociale, frutto di una vita molto sofferta, ma non sono stato mai capito a fondo o forse troppo capito da chi dovrebbe per primo aiutare con priorità di interventi efficaci e funzionali ed operativi questo nostro terzo settore spesso così trascurato".